Gli atti del Convegno nazionale svoltosi a Pisa nei giorni 20,21 e 22 febbraio scorsi, consultabili sul sito www.snop.it.
Nei giorni 20,21 e 22 febbraio scorsi si è svolto a Pisa, organizzato dalle Unità Funzionali di Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei luoghi di lavoro (Pisll) di Pisa e Livorno (USL 5 e USL 6), in collaborazione con la Società Nazionale Operatori della Prevenzione (SNOP), INAIL, ISPESL, Università di Pisa, con il Patrocinio della Regione Toscana, il Convegno nazionale su ” La prevenzione del rischio cancerogeno nei luoghi di lavoro – Contenuti e strategie in Italia e nell’ Unione europea “. Ai lavori del Convegno – i cui atti sono consultabili on line sul sito www.snop.it/CYBERNO/cyberno/contribu/Pisa/Pisa.htm#intro-hanno partecipato insigni studiosi ed esperti nazionali e internazionali che , nell’ ambito delle sei sessioni programmate, hanno svolto importanti relazioni sui temi relativi a: – L’ esposizione ai cancerogeni occupazionali; – a La valutazione del rischio e la prevenzione; – su Gli effetti e i danni; – su Le politiche e le strategie; – su La sorveglianza sanitaria degli esposti e degli ex esposti e, infine, sui Piani territoriali di salute. Come precisato nella Introduzione, il Convegno in origine nasce dall’ esigenza di presentare un’ esperienza locale maturata in occasione di una ricerca finalizzata dell’ ISPESL sul tema della sorveglianza degli ex-esposti a cancerogeni. Il tema, di per sé complesso e d’ interesse, nella fase attuale si è inserito in una discussione più ampia e ricca di spunti problematici. In particolare la discussione che si è aperta con l’ entrata in vigore del D.Lgs.25/2002 ha messo in evidenza come la valutazione del rischio debba essere puntuale e accurata, debba fare riferimento a criteri tecnici e scientifici per la misura dell’ esposizione e a criteri di prevenzione basata sull’ evidenza, per quanto riguarda gli indicatori biologici di effetto o danno. Tutto ciò si inserisce in un quadro produttivo che, fatta eccezione (forse) per le grandi aziende, è composto da una moltitudine di piccole e piccolissime imprese che sono lontane da una seria pratica di igiene industriale e di organizzazione scientifica del lavoro. Molto finora – si legge ancora nell’ Introduzione al Convegno – si è basato sul cosiddetto ” buon senso” rispetto alla prevenzione e protezione dal rischio chimico. Se si parla di cancerogeni ed in particolare di agenti chimici cancerogeni si affronta in generale il problema con un certo fatalismo e, fatta eccezione per l’ amianto, le ammine aromatiche, il cloruro di vinile, il benzene e poche altre sostanze, gli aspetti di valutazione del rischio e di prevenzione e protezione sono trattati alla stessa stregua di un qualunque agente chimico. Ciò che più manca sono gli studi per una possibile sostituzione degli agenti cancerogeni nei cicli produttivi. Inoltre sono molto carenti tutti gli aspetti di comunicazione e di gestione del rischio. Ebbene, le molte e particolareggiate relazioni che si sono avvicendate durante i lavori del Convegno, hanno dato valide risposte, anche se , come ha affermato nella sua relazione di chiusura – che riportiamo nel link – l’ Assessore alla sanità della Regione Toscana, Enrico Rossi, ” il diritto alla salute,alla sicurezza e alla prevenzione, rimane ancora un obiettivo lontano per molti lavoratori ed in particolare per le categorie più esposte alle modifiche in atto nella organizzazione produttiva e alla mobilità del mercato del lavoro”.
Fonte: SNOP
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