Il testo votato, il 14 maggio 2003, dal Parlamento europeo sulla proposta di direttiva riguardante la responsabilità civile per danno ambientale.
Nei giorni scorsi è stato finalmente raggiunto l’ accordo fra i Ministri dell’ ambiente dei Paesi dell’ Unione europea sulla ” Risoluzione legislativa del Parlamento europeo sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale (COM(2002)17-C5-0088/2002 – 2002/0021(COD)).Nel riportare nel link il testo votato in Parlamento europeo il 14 maggio 2003 secondo la procedura di codecisione (prima lettura), vogliamo ricordare che tale provvedimento si richiama agli impegni assunti al Consiglio europeo di Goeteborg per lo ” Sviluppo sostenibile in Europa per un mondo migliore : strategia dell’ UE per lo sviluppo sostenibile ” che prevede, appunto, l’ introduzione di una legislazione UE sulla responsabilità oggettiva in materia ambientale. A tal fine, la Commissione europea, in data 23 gennaio 2002, ha presentato al Parlamento europeo ed al Consiglio una ” Proposta di direttiva sulla responsabilità ambientale in previsione della prevenzione e del risarcimento dei danni ambientali ( Documento COM(2002)17 def.-non pubblicato nella G.U.C.E.,il cui testo originale riportiamo nel link) secondo il principio che quando si verifica un danno ambientale deve pagare l’ inquinatore ( principio “chi inquina paga”) , già enunciato nel trattato costitutivo della Comunità europea. Poiché svolge un ruolo di dissuasione contro la violazione delle norme in materia d’ ambiente, contribuisce al conseguimento degli obiettivi della politica comunitaria in questo settore. Il ” Libro bianco sulla responsabilità ambientale”, pubblicato nel febbraio 2000, ha analizzato come attuare il principio ” chi inquina paga” per realizzare la politica ambientale nella Comunità. Al termine di quest’analisi una direttiva è risultato il mezzo migliore per instaurare un regime comunitario di responsabilità ambientale, definendo i danni ambientali con riferimento all’ ambiente acquatico coperto dalla legislazione comunitaria in materia di gestione delle acque, alle specie ed habitat protetti dalla normativa comunitaria relativa alla conservazione della natura, alle zone protette dalla legislazione nazionale o regionale in materia di conservazione della natura e con riferimento ai pericoli per la salute dovuti alla contaminazione del suolo. Insomma, si tratta di una iniziativa legislativa estremamente importante in quanto è volta ad introdurre per la prima volta nell’ Unione europea un sistema uniforme e globale della responsabilità da danno ambientale che non si riscontra in alcuno degli ordinamenti giuridici degli Stati membri . Una volta che la proposta sarà stata tradotta in direttiva e poi trasposta a livello nazionale, le sue disposizioni faranno sì che l’ inquinatore ( europeo) non possa più trarre vantaggio dalle differenze allo stato esistenti a livello delle legislazioni nazionali e dal diverso approccio di ciascuno Stato membro a fronte di un danno ambientale, in modo che il principio ” chi inquina paga” diverrà effettivo e vincolante in tutto il territorio comunitario.
Fonte: ToscanaEuropa
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