In collaborazione con il quotidiano Il Sole 24 Ore, il 21 novembre scorso è stato presentato il XII Rapporto sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo do Legambiente, dal quale risulta, fra laltro, che le metropoli sono assediate dal traffico e le contromisure restano insufficienti.
Il XII rapporto sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo di provincia, realizzato da Legambiente in collaborazione con il quotidiano Il sole 24 ore, tiene a sottolineare che collegare il tema dellEcosistema Urbano con la questione della sicurezza e della legalità nelle città può sembrare improprio ma non lo è per almeno due buone ragioni. La prima è che la qualità ambientale, la sicurezza, la legalità, sono tutti fili indispensabili di quel legame di appartenenza che fa di una città una comunità, e senza il quale si sbriciola la coesione sociale e perde senso lo stesso patto civile tra amministrati e amministratori. Un legame dichiara il presidente di Legambiente Della Seta la cui saldezza è propedeutica anche allobiettivo non meno importante di rinforzare la dimensione solidale del vivere urbana. Laltra ragione è che la sicurezza e la legalità hanno tante facce: è illegale ed è insicura una città dove linquinamento dellaria è spesso sopra le soglie di pericolo sanitario, dove non viene fatta la raccolta differenziata dei rifiuti, dove si costruisce abusivamente e si abitano case abusive.
Fatta questa premessa, il Rapporto di Legambiente Ecoambiente Urbano 2006 non manca di sottolineare che trend positivi ce ne sono, ad esempio rispetto a dieci anni fa quando i comuni capoluogo disponevano di 4 metri quadrati di verde per abitante contro i quasi 10 metri di oggi; recuperavano con la raccolta differenziata meno del 5% dei rifiuti, ora saliti al 20%; avevano zone a traffico limitato per cinque centimetri ad abitante, oggi siamo a circa 3 metri quadrati. Progressi indiscutibili anche se non uniformi, che come tutti i dati statistici medi lasciano invariate sia le prestazioni più brillanti sia quelle fallimentari: nel campo dei rifiuti, per esempio, ci sono molte città del centro-nord ormai attestate sopra il 35% di raccolta differenziata, dunque su standard decisamente europei e quasi tutti i capoluoghi del sud dove ancora si fatica a raggiungere il 5%.
LIndagine, infatti, sui 103 comuni capoluogo di provincia vede collocata al primo posto della graduatoria una città del Nord, Mantova, mentre a registrare la peggiore performance ambientale è una realtà del Mezzogiorno, Vibo Valentia. Comunque, dal rapporto emerge unItalia molto variegata, con un gruppo di centri che cerca di avviare azioni e interventi per la sostenibilità ambientale, mentre altro sono fermi o in arretramento.Ma la separazione non è tanto tra Nord e Sud (che oltre a Matera, piazza solo Macerata, Cosenza e Avellino nella prima parte della classifica), quanto tra Comuni grandi e Comuni medio-piccoli, dopo anni in cui si era progressivamente ridotto il divario.
Per quanto riguarda la circolazione, il rapporto registra i trasporti pubblici in retromarcia con un calo dei passeggeri del 4%. Udine è in testa per dotazione dei mezzi verdi e Siena trionfa per le zone a traffico limitato. Per le piste ciclabili primeggiano i capoluoghi dellEmilia Romagna.
Nel link riportiamo il testo della presentazione del rapporto di Roberto della Seta, presidente nazionale di Legambiente, mentre il documento completo è scaricabile dal sito web www.legambiente.it in formato PDF-Acrobat (1,8 Mb).
Fatta questa premessa, il Rapporto di Legambiente Ecoambiente Urbano 2006 non manca di sottolineare che trend positivi ce ne sono, ad esempio rispetto a dieci anni fa quando i comuni capoluogo disponevano di 4 metri quadrati di verde per abitante contro i quasi 10 metri di oggi; recuperavano con la raccolta differenziata meno del 5% dei rifiuti, ora saliti al 20%; avevano zone a traffico limitato per cinque centimetri ad abitante, oggi siamo a circa 3 metri quadrati. Progressi indiscutibili anche se non uniformi, che come tutti i dati statistici medi lasciano invariate sia le prestazioni più brillanti sia quelle fallimentari: nel campo dei rifiuti, per esempio, ci sono molte città del centro-nord ormai attestate sopra il 35% di raccolta differenziata, dunque su standard decisamente europei e quasi tutti i capoluoghi del sud dove ancora si fatica a raggiungere il 5%.
LIndagine, infatti, sui 103 comuni capoluogo di provincia vede collocata al primo posto della graduatoria una città del Nord, Mantova, mentre a registrare la peggiore performance ambientale è una realtà del Mezzogiorno, Vibo Valentia. Comunque, dal rapporto emerge unItalia molto variegata, con un gruppo di centri che cerca di avviare azioni e interventi per la sostenibilità ambientale, mentre altro sono fermi o in arretramento.Ma la separazione non è tanto tra Nord e Sud (che oltre a Matera, piazza solo Macerata, Cosenza e Avellino nella prima parte della classifica), quanto tra Comuni grandi e Comuni medio-piccoli, dopo anni in cui si era progressivamente ridotto il divario.
Per quanto riguarda la circolazione, il rapporto registra i trasporti pubblici in retromarcia con un calo dei passeggeri del 4%. Udine è in testa per dotazione dei mezzi verdi e Siena trionfa per le zone a traffico limitato. Per le piste ciclabili primeggiano i capoluoghi dellEmilia Romagna.
Nel link riportiamo il testo della presentazione del rapporto di Roberto della Seta, presidente nazionale di Legambiente, mentre il documento completo è scaricabile dal sito web www.legambiente.it in formato PDF-Acrobat (1,8 Mb).
Fonte: Legambiente
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