Una perquisizione al Corriere della Sera sulle pistole Beretta fa scattare la classifica di tre posizioni. In testa i paesi noridici. Lo afferma in un comunicato lorganizzazione Reporters sans Frontieres, insignita dal Parlamento europeo del premio Sakharov. Il testo integrale del Rapporto è consultabile sul sito www.rsf.org.
Lorganizzazione Reporter senza frontiere, insignita dal Parlamento europeo del Premio Sakharov lo scorso dicembre a Strasburgo, ha pubblicato il quarto Rapporto sulla libertà di stampa nel mondo per lanno 2005. In testa alla classifica si collocano i Paesi del Nord, come Danimarca, Finlandia e Irlanda, mentre si distinguono per assoluta mancanza di libertà di stampa lIran, il Turkmenistan, lEritrea e la Corea del Nord.
Nel rapporto viene messo in evidenza come lo scorso anno sia stato particolarmente nefasto per linformazione con ben 63 giornalisti uccisi. Bisogna risalire a dieci anni fa, nel 1995, con 64 giornalisti assassinati per trovare un così elevato numero di vittime nel mondo dellinformazione. Il triste primato per uccisione di giornalisti spetta, per il terzo anno consecutivo, allIrak.
Nelle democrazie occidentali invece cè un riposizionamento con una perdita di posizioni degli Stati Uniti, passati al 44° posto (lanno precedente erano al 22°), a causa dellarresto di Judith Miller, reporter del New York Time, e per le misure giudiziarie relative alla protezione delle fonti. Vi sono poi i casi positivi di Paesi di recente indipendenza, quali la Slovenia, lEstonia , la Lettonia o la Nabibia in cui viene mostrato un profondo rispetto per la libertà di stampa. Infine, vi è la situazione di Paesi europei che se da un lato costituiscono il gruppo guida della classifica per la libertà di stampa, dallaltro vedono situazioni, come ad esempio quella della Polonia, che perde 20 posti rispetto allo scorso anno per la condanna di un giornalista che aveva espresso proposte offensive nei confronti del Papa.
LItalia, che era al 39° posto nel 2004, si trova oggi al 42° posto a causa della perquisizione nei locali del Corriere della Sera nel maggio 2005 in merito ad uninchiesta sulluso delle pistole Berretta in Irak.
Il Rapporto di RSF, così come i quattro rapporti precedenti, sono consultabili nel sito:www.rsf.org
Nel rapporto viene messo in evidenza come lo scorso anno sia stato particolarmente nefasto per linformazione con ben 63 giornalisti uccisi. Bisogna risalire a dieci anni fa, nel 1995, con 64 giornalisti assassinati per trovare un così elevato numero di vittime nel mondo dellinformazione. Il triste primato per uccisione di giornalisti spetta, per il terzo anno consecutivo, allIrak.
Nelle democrazie occidentali invece cè un riposizionamento con una perdita di posizioni degli Stati Uniti, passati al 44° posto (lanno precedente erano al 22°), a causa dellarresto di Judith Miller, reporter del New York Time, e per le misure giudiziarie relative alla protezione delle fonti. Vi sono poi i casi positivi di Paesi di recente indipendenza, quali la Slovenia, lEstonia , la Lettonia o la Nabibia in cui viene mostrato un profondo rispetto per la libertà di stampa. Infine, vi è la situazione di Paesi europei che se da un lato costituiscono il gruppo guida della classifica per la libertà di stampa, dallaltro vedono situazioni, come ad esempio quella della Polonia, che perde 20 posti rispetto allo scorso anno per la condanna di un giornalista che aveva espresso proposte offensive nei confronti del Papa.
LItalia, che era al 39° posto nel 2004, si trova oggi al 42° posto a causa della perquisizione nei locali del Corriere della Sera nel maggio 2005 in merito ad uninchiesta sulluso delle pistole Berretta in Irak.
Il Rapporto di RSF, così come i quattro rapporti precedenti, sono consultabili nel sito:www.rsf.org
Approfondimenti