Nel luglio scorso il Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti del Ministero della salute ha reso noti i risultati in Italia per lanno 2005 sul Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti di origine vegetale. Il rapporto rivela che la percentuale fuori legge è inferiore alla media europea e che tra i frutti più contaminati sono ciliege, fragole e mele.
Il controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari (anche denominati antiparassitari o pesticidi) nei prodotti alimentari rappresenta secondo quanto affermato nellintroduzione al rapporto 2005 del Ministero della salute una delle priorità sanitarie più rilevanti nellambito della sicurezza alimentare, ed ha la finalità di garantire un livello elevato di protezione del consumatore.
I programmi di controllo ufficiale sui prodotti alimentari, comprendenti anche i piani annuali in materia di residui di prodotti fitosanitari negli alimenti, sono parte integrante di un programma coordinato di controllo ufficiale previsto dallUnione europea su alimenti di produzione interna e di importazione volto a conoscere leffettiva presenza dei livelli massimi di residui nelle derrate alimentari.
Per lattuazione di tale programma viene fatto riferimento al Decreto Ministeriale del 23 dicembre 1992, che definisce i piani annuali di controllo sui residui dei prodotti fitosanitari, prevedendo un programma dettagliato di attuazione dei controlli in ambito regionale e delle Province autonome, con lindicazione tra laltro del numero minimo e del tipo di campioni di analizzare. La ripartizione dei campioni per ogni Regione e Provincia autonoma è calcolata in base ai dati di consumo e sulla produzione degli alimenti interessati.
I dati relativi alle analisi sugli antiparassitari svolte nel corso del 2005, pervenuti entro il 18 maggio 2006 , termine della deroga concessa dal Ministero della salute alla scadenza di legge, sono stati inviati dai Laboratori pubblici utilizzando la rete telematica del Sistema Informativo Sanitario.
Secondo i dati forniti dal Ministero il numero di campioni di ortofrutticoli pervenuti ed analizzati è pari a 6.330, di cui 3.443 di frutta e 2.887 di ortaggi. Le diverse matrici alimentari sono state 112 di cui 55 per la frutta e 57 per gli ortaggi. Notevole è stato lincremento del campionamento a fronte dei requisiti minimali previsti dal P.N.R.A., pari complessivamente al 44,9%, attribuibile per il 45,8% alla frutta e per il 43,7% agli ortaggi.
In sintesi, risulta dal rapporto che nel complesso sono sui 6.330 campioni analizzati di ortofrutticoli, 92 sono risultati non regolamentari, registrando una percentuale di irregolarità pari al 1,5%.
I campioni di frutta irregolari sono stati 60 su 3.443 (1,7%) e quelli di ortaggi 32 su 2.887 (1,1%) con una percentuale di irregolarità leggermente superiore nella frutta.
I campioni di frutta regolamentari, intesi come somma di campioni privi di residui (4.165) e di campioni con residui inferiore al limite di legge (2.073), sono stati 6.238, pari al 98,5% del totale; nellambito dei campioni regolamentari il 65,8% è risultato privo di residui, mentre il 32,7% con residui entro limiti previsti dalla legge.
Dunque, lincidenza dei residui di pesticidi sullesito del campionamento risulta come la percentuale di frutta risultata priva di residui sia pari al 50,9%, contro l83,5% degli ortaggi, e come campioni con residui inferiori al LMR costituiscano il 47,3% della frutta e il 15,4% degli ortaggi.
Il rapporto ci rivela anche che fra i frutti i più contaminati sono ciliegie, fragole e mele, mentre tra i più sicuri risultano clementine e albicocche. Sul podio delle verdure con più residui ci sono invece il sedano , le bietole e la lattuga, mentre pomodori , fagioli e cipolle sono i più puliti.
Insomma, dal rapporto risulta che nessun rischio sicurezza esiste per chi consuma i prodotti agroalimentari italiani. La percentuale dei prodotti fuori legge è, comunque, inferiore alle media dellUnione europea.
I programmi di controllo ufficiale sui prodotti alimentari, comprendenti anche i piani annuali in materia di residui di prodotti fitosanitari negli alimenti, sono parte integrante di un programma coordinato di controllo ufficiale previsto dallUnione europea su alimenti di produzione interna e di importazione volto a conoscere leffettiva presenza dei livelli massimi di residui nelle derrate alimentari.
Per lattuazione di tale programma viene fatto riferimento al Decreto Ministeriale del 23 dicembre 1992, che definisce i piani annuali di controllo sui residui dei prodotti fitosanitari, prevedendo un programma dettagliato di attuazione dei controlli in ambito regionale e delle Province autonome, con lindicazione tra laltro del numero minimo e del tipo di campioni di analizzare. La ripartizione dei campioni per ogni Regione e Provincia autonoma è calcolata in base ai dati di consumo e sulla produzione degli alimenti interessati.
I dati relativi alle analisi sugli antiparassitari svolte nel corso del 2005, pervenuti entro il 18 maggio 2006 , termine della deroga concessa dal Ministero della salute alla scadenza di legge, sono stati inviati dai Laboratori pubblici utilizzando la rete telematica del Sistema Informativo Sanitario.
Secondo i dati forniti dal Ministero il numero di campioni di ortofrutticoli pervenuti ed analizzati è pari a 6.330, di cui 3.443 di frutta e 2.887 di ortaggi. Le diverse matrici alimentari sono state 112 di cui 55 per la frutta e 57 per gli ortaggi. Notevole è stato lincremento del campionamento a fronte dei requisiti minimali previsti dal P.N.R.A., pari complessivamente al 44,9%, attribuibile per il 45,8% alla frutta e per il 43,7% agli ortaggi.
In sintesi, risulta dal rapporto che nel complesso sono sui 6.330 campioni analizzati di ortofrutticoli, 92 sono risultati non regolamentari, registrando una percentuale di irregolarità pari al 1,5%.
I campioni di frutta irregolari sono stati 60 su 3.443 (1,7%) e quelli di ortaggi 32 su 2.887 (1,1%) con una percentuale di irregolarità leggermente superiore nella frutta.
I campioni di frutta regolamentari, intesi come somma di campioni privi di residui (4.165) e di campioni con residui inferiore al limite di legge (2.073), sono stati 6.238, pari al 98,5% del totale; nellambito dei campioni regolamentari il 65,8% è risultato privo di residui, mentre il 32,7% con residui entro limiti previsti dalla legge.
Dunque, lincidenza dei residui di pesticidi sullesito del campionamento risulta come la percentuale di frutta risultata priva di residui sia pari al 50,9%, contro l83,5% degli ortaggi, e come campioni con residui inferiori al LMR costituiscano il 47,3% della frutta e il 15,4% degli ortaggi.
Il rapporto ci rivela anche che fra i frutti i più contaminati sono ciliegie, fragole e mele, mentre tra i più sicuri risultano clementine e albicocche. Sul podio delle verdure con più residui ci sono invece il sedano , le bietole e la lattuga, mentre pomodori , fagioli e cipolle sono i più puliti.
Insomma, dal rapporto risulta che nessun rischio sicurezza esiste per chi consuma i prodotti agroalimentari italiani. La percentuale dei prodotti fuori legge è, comunque, inferiore alle media dellUnione europea.
Fonte: Ministero della Salute
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