Regolamentazione dell’attività di rappresentanza di interessi particolari.

Il Consiglio dei Ministri del 12 ottobre scorso ha approvato il disegno di legge “Regolamentazione dell’attività di rappresentanza di interessi particolari” che interviene, per la prima volta in Italia, a regolare la cosiddetta attività di lobbing.

Il provvedimento, presentato dal Ministro per l’attuazione del Programma, si propone di soddisfare esigenze di trasparenza, al fine di rendere conoscibili al cittadino i molteplici fattori che incidono sui processi decisionali pubblici e garantire la partecipazione a tali processi dei rappresentanti di interessi particolari, in condizione di parità di trattamento. L’iniziativa del Governo introduce disposizioni che intendono regolare il rapporto tra i gruppi di pressione e i decisori pubblici.
Queste le principali novità introdotte:
massima trasparenza dell’attività di lobbing: i decisori pubblici devono rendere disponibili a chiunque i documenti presentati dai lobbisti;
– obbligo dei decisori pubblici di citare nella relazione illustrativa e nel preambolo degli atti normativi e degli atti amministrativi generali l’attività di rappresentanza degli interessi svolta nei propri confronti;
– individuazione nel Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) del soggetto garante dell’esercizio dell’attività di lobbing;
– istituzione presso il CNEL di un “Registro pubblico dei rappresentanti di interessi particolari” al fine di garantire la conoscibilità dell’attività dei soggetti che influenzano i processi decisionali pubblici;
– l’iscrizione a tale registro viene subordinata ad alcuni requisiti, tra i quali, si segnala, il rispetto del Codice di deontologia che sarà emanato dal CNEL, previa consultazione delle organizzazioni rappresentative del settore;
– previsione di una sistema di sanzioni reputazionali (pubblicazione sui giornali) e pecuniarie (da 2000 a 20000 euro) per lo svolgimento dell’attività di lobbing da parte dei soggetti non iscritti al registro;
– obbligo dei lobbisti di presentare, ogni anno, al CNEL una relazione sulla loro attività di rappresentanza di interessi particolari;
– trasmissione al Parlamento da parte del CNEL di un rapporto annuale sull’attività di verifica svolta
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(LG/FF)

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