Il servizio pubblico della solidarietà alle vittime del racket estorsivo e dell usura ha conseguito nel corso del 2007 gli obiettivi a suo tempo indicati dal Governo al Commissario per il Coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura e al Comitato di solidarietà.
L attività deliberativa del Comitato di solidarietà è stata intensa e proficua, con l erogazione dei benefici di legge e facendo ricorso all iniziativa di sedute straordinarie del Comitato presso quelle Prefetture (Uffici Territoriali del Governo), dove sono apparse più evidenti le vischiosità burocratiche nelle istruttorie.
Questo risultato confortante, tuttavia, deriva soprattutto da una nuova filosofia della lotta al racket e all usura, per cui questi fenomeni criminali sono considerati un problema di sistema, che deve tenere conto dei diversi momenti della prevenzione, della repressione e della solidarietà.
Il racket e l usura, divenuti questione nazionale, ma pervasivi al massimo grado nei territori delle cosiddette Regioni a rischio (Sicilia, Calabria, Campania e Puglia), possono essere combattuti e sconfitti applicando, fra l altro, i seguenti criteri:
-affrontare il nodo del riciclaggio del denaro sporco e dell inquinamento dell economia sana del Paese con le misure, ancora da adottare, per il sequestro e la confisca dei beni cumulati dalle organizzazioni criminali, per la trasparenza delle operazioni bancarie e finanziarie, per la qualità delle segnalazioni per operazioni sospette, per l estensione ai proventi del racket e dell usura della legislazione antiterrorismo e anticorruzione e per la specializzazione di una intelligenceeconomico-finanziaria;
-modificare le condizioni dell accesso al credito legale;
-eliminare alcuni circuiti paralegali, che alimentano il racket e l usura;
-finalizzare tutte le attività pubbliche e private all obiettivo fondamentale di lotta alle mafie e alle maggiori manifestazioni illegali delle organizzazioni criminali, interne e di importazione.
Va detto che durante il 2007, nell applicare la volontà politica del Ministro dell Interno e del Ministro dell Economia e delle Finanze, l intero sistema si è mosso all unisono, realizzando strumenti finalizzati ad ununica strategia, fra i quali citiamo i più significativi:
1) la destinazione di 70 milioni di euro al Fondo di prevenzione (MEF), distribuiti ai Confidi (70%) e alle Fondazioni antiusura (30%), per la prevenzione dell usura e per le garanzie da fornire alle banche e alle imprese (Confidi) e per le famiglie (Fondazioni antiusura).
2) La costante sensibilizzazione del mondo dei media televisivi e della carta stampata sui temi del racket e dell usura;
3) La campagna di informazione 2006-2007, organizzata dal Dipartimento per l Informazione e l Editoria della Presidenza del Consiglio, che ha rivelato, fra l altro, il gravissimo stato di indebitamento delle imprese e delle famiglie.
(LG-FF)