Thyssen krupp: le accuse di omicidio volontario con dolo eventuale e di incendio con dolo eventuale

La Procura di Torino ha chiuso formalmente l’indagine sul rogo delal Thyssen krupp del 6 dicembre scorso costato la vita a sette operai. Secondo l’ANSA: il reato più grave, contestato al solo Amministratore delegato del gruppo italiano, è l’omicidio volontario con dolo eventuale e l’incendio con dolo eventuale. Per gli altri, a seconda delle condotte, si ipotizza l’ omicidio colposo e l’ incendio colposo con colpa cosciente e l’omissione volontaria di cautele contro gli incidenti.

Secondo l’ANSA: il reato più grave, contestato al solo Amministratore delegato del gruppo italiano, è l’omicidio volontario con dolo eventuale e l’incendio con dolo eventuale. Per gli altri, a seconda delle condotte, si ipotizza l’omicidio colposo e l’ incendio colposo con colpa cosciente e l’omissione volontaria di cautele contro gli incidenti.

L’ accusa di omicidio volontario si baserebbe – fonte ANSA – su due elementi:

1) L’ amministratore delegato ha posticipato dal 2006-2007 al 2007-2008 gli investimenti per il miglioramento dei sistemi antincendio dello stabilimento di Torino, pur sapendo che a quella data la sede sarebbe stata chiusa.

2) l’adeguamento della linea 5, quella dove si verificò il disastro: anche in questo caso, e’ stato deciso di dotarla di impianti di rivelazione incendi e di spegnimento all’ epoca successiva al trasferimento a Terni, nonostante gli impianti fossero in piena attività.

La pena prevista per l’accusa di omicidio (e incendio) con dolo eventuale è pesante: 21 anni di carcere con un piccolo sconto a discrezione del giudice.

Oltre all’amministratore delegato (l’unico che risponde di omicidio volontario con dolo eventuale), il provvedimento depositato dalla Procura riguarda:
– due consiglieri delegati
– un responsabile in servizio alla sede di Terni della multinazionale
– il direttore dello stabilimento di Torino
– il RSPP (responsabile del servizio prevenzione protezione ai rischi sul lavoro)
che dovrebbero fare i conti con l’omissione volontaria di cautele contro gli incidenti e l’omicidio colposo con colpa cosciente.

La palla passa ora ai legali della ThyssenKrupp che sulla carta hanno poco meno di tre settimane di tempo prima che venga stabilita l’udienza in cui la Procura di Torino richiederà al Gup il rinvio a giudizio delle sei persone indagate.

Secondo Raffaele Guariniello, procuratore aggiunto, all’ANSA: “E’ la giusta risposta a una domanda di giustizia che si è levata da tanti settori della società”: così il o ha risposto a una domanda sulla rapidità (due mesi e diciannove giorni) con cui sono state concluse le indagini preliminari sul rogo alla Thyssenkrupp.
Portare a termine accertamenti di questa complessità in meno di tre mesi è stato possibile grazie all’aiuto di tante persone in gamba e grazie a una buona organizzazione”.

Proprio per questo, Guariniello torna a caldeggiare l’istituzione di “una procura nazionale sugli infortuni sul lavoro, composta da personale altamente specializzato capace di condurre le indagini seguendo metodi ben precisi.

Leggi nel link le informazioni e le considerazioni e i pareri, tra gli altri di: Bertinotti, Casson, Damiano, Epifani …

Fonte: ANSA

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