Comitato di Solidarietà per le vittime dell’ estorsione e dell’usura.

Il 6 febbraio scorso è stata presentata al Ministro dell’ Interno, Giuliano Amato, dal Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, Raffaele Lauro, la Relazione annuale 2007 (vedi link) sull’ attività del Comitato di Solidarietà per le vittime dell’ estorsione e dell’ usura.

Il documento, predisposto in applicazione dell’ art. 2, comma 7 del D.P.R. 16 agosto 1999, n. 455, e approvato dal Comitato nella seduta del 30 gennaio 2008 comprende anche la relazione, a cura della Consap, sulla gestione del Fondo di solidarietà.

Il servizio pubblico della solidarietà alle vittime del racket estorsivo e dell’ usura ha conseguito nel corso del 2007 gli obiettivi a suo tempo indicati dal Governo al Commissario per il Coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura e al Comitato di solidarietà.

L’ attività deliberativa del Comitato di solidarietà è stata intensa e proficua, con l’ erogazione dei benefici di legge e facendo ricorso all’ iniziativa di sedute straordinarie del Comitato presso quelle Prefetture (Uffici Territoriali del Governo), dove sono apparse più evidenti le vischiosità burocratiche nelle istruttorie.

Questo risultato confortante, tuttavia, deriva soprattutto da una nuova filosofia della lotta al racket e all’ usura, per cui questi fenomeni criminali sono considerati un problema di sistema, che deve tenere conto dei diversi momenti della prevenzione, della repressione e della solidarietà.

Il racket e l’ usura, divenuti questione nazionale, ma pervasivi al massimo grado nei territori delle cosiddette Regioni a rischio (Sicilia, Calabria, Campania e Puglia), possono essere combattuti e sconfitti applicando, fra l’ altro, i seguenti criteri:

-affrontare il nodo del riciclaggio del denaro sporco e dell’ inquinamento dell’ economia sana del Paese con le misure, ancora da adottare, per il sequestro e la confisca dei beni cumulati dalle organizzazioni criminali, per la trasparenza delle operazioni bancarie e finanziarie, per la qualità delle segnalazioni per operazioni sospette, per l’ estensione ai proventi del racket e dell’ usura della legislazione antiterrorismo e anticorruzione e per la specializzazione di una “intelligence”economico-finanziaria;
-modificare le condizioni dell’ accesso al credito legale;
-eliminare alcuni circuiti paralegali, che alimentano il racket e l’ usura;
-finalizzare tutte le attività pubbliche e private all’ obiettivo fondamentale di lotta alle mafie e alle maggiori manifestazioni illegali delle organizzazioni criminali, interne e di importazione.

Va detto che durante il 2007, nell’ applicare la volontà politica del Ministro dell’ Interno e del Ministro dell’ Economia e delle Finanze, l’ intero sistema si è mosso all’ unisono, realizzando strumenti finalizzati ad un’unica strategia, fra i quali citiamo i più significativi:

1) la destinazione di 70 milioni di euro al Fondo di prevenzione (MEF), distribuiti ai Confidi (70%) e alle Fondazioni antiusura (30%), per la prevenzione dell’ usura e per le garanzie da fornire alle banche e alle imprese (Confidi) e per le famiglie (Fondazioni antiusura).
2) La costante sensibilizzazione del mondo dei media televisivi e della carta stampata sui temi del racket e dell’ usura;
3) La campagna di informazione 2006-2007, organizzata dal Dipartimento per l’ Informazione e l’ Editoria della Presidenza del Consiglio, che ha rivelato, fra l’ altro, il gravissimo stato di indebitamento delle imprese e delle famiglie.

(LG-FF)

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