La Commissione valuta i programmi di stabilità e convergenza di alcuni Stati membri.

Nella nota IP/09/311 del 25 febbraio scorso, la Commissione europea informa di avere valutato i programmi di stabilità e convergenza di Italia, Lussemburgo, Lituania e Portogallo.

Si legge nella nota informativa del 25 febbraio scorso che la Commissione ha esaminato i programmi di stabilità e convergenza di Italia, Lussemburgo, Lituania e Portogallo.

Come per gli altri 17 programmi, valutati nel corso della settimana precedente, la valutazione avviene in un contesto di grave recessione economica. Nel 2009 è previsto un sensibile deterioramento delle posizioni di bilancio di Italia, Lussemburgo e Portogallo.

Negli ultimi due paesi – si legge nella nota – questo sviluppo è dovuto anche ad importanti pacchetti di stimolo economico adottati in linea con il piano europeo di ripresa economica che caldeggia misure finanziarie tempestive, mirate e temporanee da parte degli Stati membri che abbiano i margini di manovra necessari. Le misure di stimo dell’Italia hanno u n impatto neutro sul bilancio, il che appare adeguato alla luce del rapporto debito/PIL molto elevato di questo paese. In Lituania, la disciplina di bilancio prevista lungo tutto il periodo di riferimento del programma è una risposta appropriata per fronteggiare gli squilibri economici esistenti. Vi sono tuttavia rischi significativi che i risultati di bilancio siano peggiori delle previsioni.

“A causa della crisi finanziaria e della recessione economica mondiale senza precedenti, le finanze pubbliche sono soggette a forti pressioni nella maggior parte dei paesi dell’UE. Dopo la nostra precedente analisi – ha dichiarato il commissario per gli affari economici e monetari, Joachim Almunia – le valutazioni attuali confermano che le misure di stimolo fiscale volte a sostenere la domanda e a creare occupazione sono in linea con il piano europeo di ripresa economica e differiscono sufficientemente da Stato membro a Stato membro in funzione delle diverse posizioni in termini di margini di manovra ed eventuali squilibri.

Dalla nostra analisi risulta che anche i tre paesi che hanno adottato misure fiscali per sostenere le loro economie ne hanno garantito il carattere tempestivo, mirato e temporaneo. Per quanto i suoi squilibri esterni ed interni – ha proseguito Almunia – abbiano iniziato a riassorbirsi, la Lituania ha fatto bene ad astenersi dal contribuire allo sforzo collettivo”.

(LG-FF)

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