Lo ha stabilito la Corte di Giustizia europea con la Sentenza (Quarta sezione) 2 aprile 2009 Direttiva 89/105/CEE-Trasparenza delle misure che regolano la fissazione dei prezzi delle specialità per uso umano art. 4 Blocco dei prezzi-Riduzione dei prezzi nei procedimenti riuniti che ha visto alcune industrie farmaceutiche contro il Ministero della salute e lAgenzia Italiana del Farmaco.
Con la Sentenza della Corte di Giustizia europea del 2 aprile 2009, gli Stati possono ridurre i prezzi dei medicinali più volte lanno e sulla base di stime di spesa, quindi tenendo presente lequilibrio finanziario dei loro sistemi finanziari. Una sentenza significativa in tempi di crisi economica e che i giudici europei hanno emesso proprio in seguito alla battaglia legale in Italia tra la Menarini Industrie Farmaceutiche riunite Srl, il Ministero della salute e lAgenzia Italiana del Farmaco (AIFA) . Tutto nasce negli anni 2005 e 2006 quando lAgenzia Italiana del Farmaco (AIFA), incaricata del monitoraggio del consumo di specialità medicinali e della spesa farmaceutica a carico del Servizio Sanitario Nazionale Italiano (SSN), h adottato misure di riduzione dei prezzi delle specialità medicinali allo scopo di garantire il rispetto del tetto di spesa farmaceutica.
La Merini, appunto, ed altre società del settore farmaceutico si sono ribellate e hanno agito in giudizio sia contro il Ministero della salute sia contro lAgenzia Italiana del Farmaco dinanzi al Tribunale amministrativo regionale del Lazio contro la riduzione dei prezzi. La Corte di Giustizia europea è stata chiamata, dunque, pronunciarsi sulla conformità del sistema italiano di fissazione dei prezzi delle specialità medicinali di cui alla direttiva 89/105/CEE che è appunto la direttiva che garantisce la trasparenza delle misure che disciplinano la fissazione dei prezzi delle specialità medicinali per uso umano e l loro inclusione nel campo di applicazione dei sistemi di assicurazione malattia.
E, come si legge nella Sentenza, i giudici europei hanno dichiarato che uno Stato membro può adottare misure di portata generale consistenti nella riduzione dei prezzi di tutte le specialità medicinali o di certe loro categorie, anche qualora ladozione di simili misure non sia preceduta da un blocco di tali prezzi.
La Merini, appunto, ed altre società del settore farmaceutico si sono ribellate e hanno agito in giudizio sia contro il Ministero della salute sia contro lAgenzia Italiana del Farmaco dinanzi al Tribunale amministrativo regionale del Lazio contro la riduzione dei prezzi. La Corte di Giustizia europea è stata chiamata, dunque, pronunciarsi sulla conformità del sistema italiano di fissazione dei prezzi delle specialità medicinali di cui alla direttiva 89/105/CEE che è appunto la direttiva che garantisce la trasparenza delle misure che disciplinano la fissazione dei prezzi delle specialità medicinali per uso umano e l loro inclusione nel campo di applicazione dei sistemi di assicurazione malattia.
E, come si legge nella Sentenza, i giudici europei hanno dichiarato che uno Stato membro può adottare misure di portata generale consistenti nella riduzione dei prezzi di tutte le specialità medicinali o di certe loro categorie, anche qualora ladozione di simili misure non sia preceduta da un blocco di tali prezzi.
(LG-SP)
Fonte: Corte di Giustizia Europea
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