Si tratta, naturalmente, di una stima revisionale del dato annuo definitivo e, in quanto tale, ancora ufficiosa. Ma sono valutazioni che pur nella loro drammaticità dei numeri, che restano comunque inaccettabili lasciano profilare per il 2008, per la prima volta dal dopoguerra, un numero di morti sul lavoro al di sotto della soglia dei 1.200 casi/anno.
A livello generale, ancora, se restano sostanzialmente stabili gli infortuni delle donne (250.572, pari al -0,2%) sono in forte calo le morti rosa (85 casi contro 97, per il 12,4%).
In relazione ai singoli comparti economici, gli infortuni sul lavoro diminuiscono sensibilmente nelle tradizionali gestioni INAIL dellagricoltura (53.211 – 7%) e dellindustria e Servizi (790.261 -4,3%), mentre aumentano tra i Dipendenti dello Stato (31.394 + 7,4%). Come già detto, il calo complessivo (-4,1%) è nettamente più consistente di quello registrato nel 2007 (-1,7%). Più accentuata inoltre, la flessione per gli uomini (-5,6%) rispetto alle donne (-0,2%).
Per quanto riguarda i casi mortali, ancora, continua il calo sostenuto nellindustria e Servizi (1.002 vittime, per il -7,9%), mentre per lAgricoltura (120 casi) si delinea uninversione di tendenza rispetto allanno precedente con un incremento nellordine del 14% circa in termini relativi, ma di minor rilevanza se se considerano i dati assoluti (circa 15 unità).
(LG-FF)