Quanto alle ispezioni effettuate dall’INAIL, invece, nei primi sei mesi del 2009 le aziende interessate sono state 11.335 (il 21,22% in meno rispetto alle 14.388 del primo semestre 2008), 8.942 le aziende irregolari (-26,39% rispetto alle 12.148 dei primi sei mesi 2008), 29.586 i lavoratori irregolari (+25,65% rispetto ai 23.546 del periodo gennaio-giugno 2008) e 7.117 i lavoratori totalmente in nero (-41,85% rispetto ai primi sei mesi 2008 quando erano stati 12.239). Sono stati 40.529.012 euro, infine, i contributi evasi recuperati nel primo semestre del 2009, il 10,75% in meno rispetto ai 45.411.956 euro dello stesso periodo del 2008. “I decrementi registrati sono da mettere in relazione alla riduzione delle risorse ispettive in forza al 30 giugno 2009” commenta il direttore centrale della direzione Rischi dell’INAIL, Ester Rotoli. “Tuttavia – prosegue – si rileva un significativo incremento relativo al valore medio del premio accertato per singola ispezione. In altre parole, ogni ispezione del primo semestre 2009 ha registrato un incremento dell’accertato del 15% rispetto a quello rilevato per lo stesso periodo dell’anno precedente”.
I provvedimenti di sospensione delle attività imprenditoriali, invece, sono stati 2.037 di cui 1.470 (72%) revocati per successiva regolarizzazione. Si tratta di provvedimenti adottati per l’impiego di personale non risultante dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria in misura pari o maggiore al 20% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro. I lavoratori in nero sono stati in totale 4.680, il 52% del totale di quelli impiegati nelle aziende soggette a provvedimenti di sospensione. E tra questi ben 433 erano stranieri clandestini. I settori merceologi maggiormente interessati sono stati l’edilizia con 923 provvedimenti di cui il 61% revocato, i pubblici esercizi (468 provvedimenti di cui il 91% revocato) e il commercio (209 provvedimenti adottati, l’81% dei quali revocato). I settori con il maggior numero di lavoratori clandestini sono stati l’artigianato (178) e l’edilizia (80).
(ap/roma)