Cassazione: Precedenza ai Pedoni

Per la Cassazione – sentenza 20949/2009 – viene meno alle “elementari regole di comportamento proprie di un Paese civile il guidatore che considera una semplice facoltà il suo inderogabile obbligo di dare la precedenza ai pedoni sulle strisce pedonali

Per la Cassazione – sentenza 20949/2009 – viene meno alle “elementari regole di comportamento proprie di un Paese civile il guidatore che considera una semplice facoltà il suo inderogabile obbligo di dare la precedenza ai pedoni sulle strisce pedonali“.

La Cassazione spiega che i pedoni NON possono considerare l’attraversamento “«come un temerario atto di coraggio» che richiede “valutazioni sulla velocità e le intenzioni altrui” in quanto chi guida deve “ingenerare nel pedone la sicurezza che possa attraversare senza rischi“.

In base a questi principi i supremi giudici hanno accolto il ricorso dei tre figli di una signora di 80 anni di Firenze, travolta da un motorino, in pieno centro di Firenze, mentre attraversava sulle strisce.

La signora mori quasi immediatamente.
Nella causa contro il guidatore, i giudici di primo e secondo grado attribuirono alla vittima il concorso di colpa nella misura del 30% sostenendo la responsabilità per “aver attraversato furtivamente a testa bassa senza guardare nè a destra nè a sinistra”.
Contro il concorso di colpa, i tre figli della anziana signora deceduta hanno presentato ricorso in Cassazione.
E la Suprema Corte di Cassazione ha sentenziato che avevano ragione ed ha ordinato alla Corte di Appello di Firenze di eliminare il concorso di colpa.

Ai tre figli era stato riconosciuto il diritto al risarcimento, per danni morali, pari a 25 mila euro ciascuno.

Si tratta, quindi di un vero monito della Corte di Cassazione nei confronti di quegli automobilisti che non danno la precedenza ai pedoni che attraversano sulle strisce pedonali.
Si tratta di un comportamento “incivile” sottoline la Corte, poichè chi è alla guida di una autovettura è sempre obbligato a dare la precedenza ai pedoni in transito sulla segnaletica orizzontale loro dedicata.
Non si tratta dunque di un atto discrezionale dell’automobilista che deve sempre fermarsi.
La Cassazione su ricorso dei prossimi congiunti ha considerato inaccettabile un simile ragionamento. “A meno di riguardare l’attraversamento sulle strisce di una strada come un impegnativo momento di valutazioni di velocita’ e intenzioni altrui – si legge nella sentenza -, occorre che ogni conducente, nell’approssimarsi alle strisce pedonali, ancora piu’ se queste si trovino, come nella specie, in una zona centrale di una citta’, abbia la chiara consapevolezza che deve non solo dare la precedenza, ma anche tenere un comportamento idoneo ad ingenerare nel pedone la sicurezza che possa attraversare senza rischi”.

(Pa-Ra)

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