Italia-Nel gennaio 2009 disoccupazione record e pressione fiscale in aumento.

Con due distinti Comunicati Stampa del 1 marzo 2010, l’ISTAT rende noto che la disoccupazione italiana continua a crescere e che la pressione fiscale complessiva nel 2009 è stata del 43,2%, superiore di 3 decimi di punto rispetto al 2008. Nel 2009 sono state chiuse 9 mila aziende e crolla il PIL (-5%) portando il rapporto col deficit al 5,3%.

Secondo l’ISTAT il tasso di disoccupazione continua a salire: a gennaio è all’8,6% rispetto all’8,5% dicembre, il dato peggiore dall’inizio delle rilevazioni del nostro Istituto di statistica.

L’occupazione perde l’1,3% su base annua, in assoluto 307mila lavoratori: in totale gli occupati a gennaio sono 22 milioni e 904mila. E, sempre a gennaio, in cerca di occupazione sono 2 milioni e 144 mila, in crescita dello 0,2% (+ 5mila) rispetto a dicembre e addirittura del 18,5% (+334mila) rispetto a gennaio 2009. Si tratta dell’ottavo incremento consecutivo. L’Istat segnala un crollo generalizzato: tra i giovani il tasso di disoccupazione è del 26,8% con una crescita di 0,3 punti rispetto a dicembre e di 2,6 punti rispetto a gennaio 2009.

La disoccupazione maschile raggiunge un livello pari a 1 milione 147 mila unità, in aumento del 2,1% (+23mila) su base mensile e del 27,2 (+245 unità) su base annua. Quanto alle donne, quelle disoccupate sono 997mila unità, con una riduzione dell’1,9 % a dicembre (-19mila) ma un aumento del 9,8% rispetto a gennaio 2009(+89mila).Nel complesso le persone inattive (di età compresa tra i 15 e 64 anni) a gennaio sono 14 milioni 871 mila, 28mila in più rispetto a dicembre, ben 172mila in più in un anno. Come sempre la quota più alta è tra le donne con 9 milioni 677 mila contro i 5 milioni e 194 mila degli uomini.

Come ha segnalato il Cerved, la disoccupazione record dipende dal fatto che nel 2009 sono state ben 9 mila aziende.
Sulla base dei dati Istat viene segnalato che la pressione fiscale complessiva nel 2009 è stata del 43,2%, superiore di 3 decimi di punto rispetto al 2008. Allarme nei conti pubblici: crolla il PIL (-5%) e il rapporto col deficit sale al 5,3%, passando in un anno dal 105,8 al 115,8%.

(LG-FF)

Fonte: ISTAT

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