Nellintervento conclusivo, rivolgendosi alla rappresentante dei neo diplomati della Scuola Normale Superiore, dottoressa Scermino e a tutti gli allievi, il Capo dello Stato ha aggiunto: Evero, nessuno può fingere di ignorare le difficili condizioni in cui versa il sistema, e aggiungo che anche io condivido la forte preoccupazione di studenti e docenti. E conto sul vostro sentimento di responsabilità al di là di ogni momento comprensibile di frustrazione. Per quel che mi riguarda, senza interferire nelle discussioni e nelle decisioni che hanno luogo in sedi di governo e parlamentari, sento di dover affermare e non cesserò di farlo il rilievo prioritario che va attribuito, non solo a parole ma nei fatti, alla ricerca e allalta formazione, e dunque alluniversità. Lo faccio perché convinto di rappresentare quei principi costituzionali e valori condivisi su cui poggia lunità nazionale: tale essendo il mandato, tale essendo il messaggio che sono tenuto a far vivere.
La Scuola normale superiore di Pisa ha rappresentato e rappresenta uno dei centri più illustri di formazione culturali esistenti in Italia.
Come si è detto La Scuole Normale fondata il 18 ottobre 1010 con decreto napoleonico, nel 1846 fu rifondata per volontà del granduca Leopoldo II di Lorena, con la funzione di semenzaio dei professori e dei maestri delle scuole secondarie del granducato. Nella denominazione originaria di Scuola normale, laggettivo si riferiva a quella che era la sua funzione didattica primaria, di trasmettere norme: lappellativo di superiore era quindi legato alla preparazione per linsegnamento secondario.
Nel 1862, la Scuola assunse carattere nazionale e prese il nome di Scuola Superiore del Regno dItalia.
Alla funzione della scuola di preparare allinsegnamento secondario, si è progressivamente affiancata quella di formare i futuri ricercatori e docenti universitari. Nel 1959 è stata istituita una sezione femminile nellallora ricostruito Collegio Timpano per consentire anche alle donne di vivere presso la scuola.
Illustri personaggi hanno frequentato la Normale di Pisa. Ricordiamo storici come Gioacchino Volpe e Delio Cantimori, filologi e italianisti come Luigi Russo e Napoleone Caix, matematici quali Vito Volterra, Mauro Picone, Aldo Andreotti.
Tra gli ex-allievi si annoverano tre premi Nobel: i fisici Enrico Fermi e Carlo Rubbia e il poeta Giosuè Carducci.
Ex allievi sono stati e sono presenti anche in altri settori della vita nazionale come parlamentari e politici: Giovanni Gentile, Giovanni Gronchi, Carlo Azeglio Ciampi, Marino Raicich, Alessandro Natta, Aldo Capitini, Massimo DAlema, Fabio Mussi, scrittori e dirigenti editoriali come Giulio Bollati, Pietro Citati, Ettore Cozzani, Antonio Tabucchi, Adriano Sofri, Tiziano Terzani.
Dal 1999 la Scuola è diretta da Salvatore Settis, anchegli normalista, il cui mandato terminerà il 31 ottobre 2010. Da novembre 2010 il direttore sarà Fabio Beltram.
(LG-FF)