Insediato il nuovo Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino.

Il giorno 19 ottobre 2010, nell’Aula delle Sezioni Riunite, alla presenza del Presidente della Repubblica e delle più alte cariche dello Stato si è svolta la cerimonia di insediamento del nuovo Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino il quale, nel discorso nel suo discorso,ha fatto il punto sullo stato del bilancio pubblico sottolineando la presenza di “episodi di corruzione e dissipazione delle risorse pubbliche”.

Il nuovo Presiedente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, nel suo discorso di insediamento nel fare il punto sullo stato del bilancio pubblico ha affermato che la crisi riduce le entrate, per questo pggi è più difficile tagliare le tasse ora: ci sono bisogni incomprimibili da soddisfare, come quello di “aiutare i redditi bassi”.

La politica di bilancio deve misurarsi “con una perdita permanente di entrate per circa 70 miliardi e di prodotto per circa 130 miliardi”, invocando una linea di attenta gestione della finanza pubblica, precisando che “la spesa deve essere sì parsimoniosa”: i rubinetti non devono chiudersi, “semmai le erogazioni vanno selezionate e riqualificate, “perché l’attuale condizione socio economica alimenta istanze non comprimibili di sostegno ai redditi più bassi e di garanzia delle prestazioni essenziali alla collettività. In sostanza il Presidente Giampaolino sostiene che “non si deve spendere poco o meno, quanto spendere validamente ed oculatamente cos’da favorire la crescita e lo sviluppo, non solo economico del Paese”.

Parlando di “spesa oculata”, il Presidente Giampaolino ha tenuto a sottolineare che in Italia persistono episodi di “corruzione e dissipazione delle risorse pubbliche.
Nel suo discorso, il Presidente ha detto, fra l’altro, che “La giurisdizione della Corte, com’è noto – ha funzione di momento di chiusura del sistema – di cui è logicamente ed eticamente necessaria la previsione ma di cui è meramente eventuale l’attuazione – che si aziona allorché si verifichi la lesione dei beni alla cui tutela il sistema della Corte dei Conti è preposto”.

“La rilevanza della funzione risulta evidente se si considerano gli episodio di corruzione e dissipazione delle risorse pubbliche, talvolta di provenienza comunitaria, che persistono e preoccupano i cittadini, ma anche le Istituzioni, il cui prestigio e affidabilità sono messi a dura prova da condotte individuali riprovevoli”.
“E scopo dell’azione del giudice contabile – ha continuato Giampaolino – deve essere non solo quello di reintegrare il patrimonio leso ol di sanzionare il responsabile del danno, ma anche quello di guidare per il futuro l’operato del pubblico dipendente, o comunque del soggetto incaricato dell’attuazione dell’attività amministrativa, indirizzandolo al corretto perseguimento di quegli interessi pubblici stabiliti dalle leggi e rispetto ai quali vi è stata la funzionalizzazione di pubbliche risorse”:
Nell’ambito della cattiva gestione – ha sottolineato Giampaolino – ricadono poi “alcuni casi che riguardano da vicino il Dipartimento della Protezione Civile, l’uso generalizzato di ordinanze, che non prevedono il controllo della Corte. Secondo Giampaolino il potere di deroga alle ordinanze della Protezione Civile è stato “usato per grandi eventi spesso discutibili”.

(LG-FF)

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