Dal Rapporto 2010 si constata che le grandi città hanno perso anche questa volta. In testa alla classifica lannuale ricerca di Legambiente sulla sostenibilità delle nostre città ci dice che cè infatti un centro che ha meno di 40mila abitanti: Belluno. Il capoluogo veneto, secondo nella scorsa edizione, strappa a Verbania il gradino più alto del podio e vince la palma di comune più virtuoso dItlia. Ma a fare notizia non è tanto questa (prevedibile) vittoria, quanto linesorabile sconfitta delle metropoli. Equasi assordante il tonfo di Roma, passata dal 62esimo al 75esimo posto per via del traffico scriteriato e superata da Milano, ch pure perde 17 posizioni e cade dal 46esimo al 63esimo piazzamento. Piccoli progressi solo per Torino, che è 74esima (era 77esima lanno passato), perché migliora leggermente nelle medie del PM10 e dellozono e risale, anche se di poco, nei settori del trasporto pubblico, dei consumi idrici e dei rifiuti, sia nella produzione che nella raccolta differenziata dove arriva al 42%.
Drammatica,poi, la situazione delle grandi città del Sud. Napoli, Palermo e Catania soccombono sotto cumuli di rifiuti e scontano forti carenze nel trasporto pubblico. Per questo occupano il fondo della classifica, posizionandosi rispettivamente l 96esimo posto, 101esimo e 103esimo e ultimo posto.
Tra gli ultimi venti comuni solo cinque non appartengono al Sud o Isole e solo la ligure Imperia (93esima) rimane a rappresentare il settentrione. Le ltre regioni meridionali presenti nella coda della graduatoria sono Calabria, con 4 città, Campania, Sardegna e Puglia, tutte con un capoluogo tra le ultime. Le laziali Viterbo (84esima), Frosinone (94esima) e Latina !00esima) ed la toscana Pistoia (85esima) compongono la rappresentanza in coda del Centro del Paese. Se il Sud rimane dunque inchiodato in fondo alla classifica, tuttavia tra i primi quaranta capoluoghi ci sono ben cinque città meridionali, due delle quali campane. Ed è interessante notare che la conferma di Salerno 19esima, era e34esima nella passata edizione) e la comparsa di Avellino tra le prime 40 avviene principalmente proprio per un impressionante balzo in avanti della raccolta differenziata dei rifiuti.
Salerno infatti sale al 60,6% di rifiuti raccolti in modo differenziato (era al 45,7% lo scorso anno) e Avellino arriva addirittura al 62,8% (lo scorso anno era appena al 20,2%).
(LG-FF)