Disabilità. Convenzione Onu: l’Ue fa un passo avanti verso l’adesione

Raggiunto un accordo tra tutti gli Stati membri per rimuovere gli ultimi ostacoli di natura legale alla concreta applicazione del documento per i diritti delle persone con handicap. Il presidente di Edf, Vardakastanis: “Necessario che si aderisca al più presto”

(Fonte INAIL 10 dicembre 2010).

BRUXELLES –
L’Unione europea si avvia verso l’adesione alla Convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità.
L’ulteriore passo in questa direzione è stato compiuto con il raggiungimento di un accordo tra tutti gli Stati membri per rimuovere gli ultimi ostacoli di natura legale che impediscono l’adesione.

Un provvedimento salutato come un importante passo in avanti dall’associazione Human Rights Watch e dal Forum europeo sulla disabilità.
“Non ci sono più impedimenti di natura legale, perciò l’Unione europea deve aderire immediatamente alla convenzione Onu, in modo da rafforzare gli obblighi in fatto di diritti umani e mettere la disabilità in cima all’agenda europea”, ha commentato Yannis Vardakastanis, presidente del Forum europeo sulla disabilità.

Con l’accordo raggiunto, gli Stati membri hanno sottoscritto un codice di condotta comune che servirà a regolare i rapporti tra i singoli Stati e l’Unione europea proprio riguardo la Convenzione dei diritti delle persone con disabilità, entrata in vigore nel maggio 2008: il primo trattato siglato dalle Nazioni unite sui diritti delle persone disabili.

Fino allo scorso novembre, però, avevano concretamente aderito alla convenzione solo 16 Paesi dell’Ue su 27, tra cui anche l’Italia.
“L’adesione da parte dell’Unione europea al trattato è un chiaro segnale per i singoli Stati affinché si impegnino concretamente nel mettere in pratica la Convenzione e rendere effettivi i diritti che essa stabilisce”, ha dichiarato Benjamin Ward, deputato del parlamento europeo e responsabile per l’Asia centrale di Human Rights Watch.

(LP)

Fonte: INAIL

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