E arrivata a una svolta linchiesta sul disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009, che causò trentadue morti, decine di feriti anche gravissimi, e la distruzione di unintera strada, via Ponchielli.
Completate le proprie indagini, la procura di Lucca ha chiesto un incidente probatorio che consenta di eseguire accertamenti irripetibili per stabilire, nel contraddittorio delle parti, le cause del disastro.
In primo luogo la procura chiede indagini tecniche sullasse del carrello che si spezzò, causando il deragliamento allingresso della stazione di Viareggio del treno merci 50325 composto da 14 carri cisterna contenenti Gpl.
In secondo luogo dovranno essere studiati lo squarcio nella prima cisterna ribaltata, da cui uscì il gas, e due elementi della rete ferroviaria: un picchetto di tracciamento delle curve, costituito da uno spezzone di rotaia, ritenuto responsabile dello squarcio dal consulente della procura, professor Paolo Toni, e dal consulente della provincia di Lucca, professor Fabrizio DErrico; e la cosiddetta “deviata a zampa di lepre”, un elemento nel cuore di uno scambio indicato viceversa da Rfi (Rete ferroviaria italiana) come lostacolo contro il quale impattò la cisterna, lacerandosi.
Gli accertamenti dovranno essere eseguiti così chiedono il procuratore di Lucca Aldo Cicala e i sostituti Giuseppe Amodeo e Salvatore Giannino nel contraddittorio delle parti, cioè di tutti i possibili responsabili del disastro e delle parti offese.
La procura di Lucca ha predisposto gli avvisi per 38 persone e otto società.
Per tutti le ipotesi di reato sono incendio e disastro ferroviario colposo, omicidio e lesioni colpose plurime. Inoltre vengono ipotizzate a carico di una parte degli indagati una serie di violazioni al Testo unico in materia di tutela della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro (Decreto legislativo 81 del 2008), in particolare per la mancata valutazione dei rischi connessi al trasporto di una sostanza pericolosa come il Gpl.