Dal 1992 i cittadini degli Stati membri dellUnione europea sono cittadini dellUJE oltre che del loro Stato membro di origine. La legislazione dellUE attribuisce ai 500 milioni di cittadini dellUE il diritto di trasferirsi in un altro paese dellUE per vivere, studiare, lavorare o trascorrere la vecchiaia, nonché il diritto di fare acquisti ed investire in altri paesi dellUE.
Nella strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nella UJE, la Commissione europea è giunta alla conclusione che un modo per rimettere in carreggiata leconomia dellUE è dare ai suoi cittadini la possibilità di fare appieno la propria parte nel mercato unico e la fiducia necessaria a tal fine.
Nella pratica, però, i cittadini dellUE incontrano molti ostacoli quando intendono realizzare attività transfrontaliere nel mercato unico, mentre dovrebbero essere in grado di beneficiare appieno dei propri diritti di cittadini, consumatori studenti, lavoratori, pazienti e pensionati in altri paesi allinterno dellUE. LAtto per il mercato unico e la relazione sulla cittadinanza dellUE prevedono ladozione di azioni in una serie di settori per garantire che i diritti dei cittadini dellUE siano pienamente effettivi.La tassazione è uno di tali settori.
La presente comunicazione individua i problemi fiscali transfrontalieri più urgenti con cui sono alle prese i cittadini dellUE e delinea possibili soluzioni che, a seconda del caso, potrebbero comportare modifiche alle norme fiscali nazionali dei singoli Stati membri intese ad eliminare le discriminazioni, lintroduzione di regole comuni a livello UE o una più stretta collaborazione tra le amministrazioni fiscali dellUJE in nuovi settori quali linformazione e le iniziative di sensibilizzazione. Le norme fiscali non dovrebbero scoraggiare gli individui dallo sfruttare le possibilità offerte dal mercato interno.
(LG-FF)