E’ Promosso da Università di Pisa, Regione Toscana ed INAIL.
Si terrà:
– a Pisa il 15 e 16 Giugno 2011.
– Largo Bruno Pontecorvo 5, Pisa
– presso l’Aula Magna della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
ENTI PROMOTORI:
– Università di Pisa
– Regione Toscana
– INAIL
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La gestione dei rifiuti è uno dei problemi più importanti della nostra epoca per le implicazioni ecologiche, sanitarie, economiche e sociali che la caratterizzano. Le normative al riguardo hanno imposto criteri sempre più stringenti a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, i quali a loro volta sono divenuti sempre più consapevoli ed attenti ai pericoli che possono derivare da uno smaltimento improprio. Le strategie utilizzate per ottimizzare tale gestione tendono a ridurre la quantità di materiale effettivamente smaltito, attraverso la prevenzione, il riciclo e l’uso di tecnologie per il riutilizzo di materiali ed energia. Questo comporta la crescita e la diffusione di attività produttive dedicate alla raccolta, trattamento, recupero e stoccaggio dei rifiuti, con il conseguente aumento dei lavoratori impiegati nel settore.
Questi impianti, in genere visti dall’opinione pubblica soprattutto come potenziali fonti di inquinamento ambientale, dovrebbero in primo luogo essere considerati per i rischi lavorativi, vista l’esposizione più elevata dei lavoratori ai fattori nocivi presenti in tali processi.
Numerosi studi hanno mostrato la pericolosità del “settore rifiuti” per quanto riguarda sia gli infortuni che le malattie professionali, queste ultime spesso sottostimate a causa della scarsa specificità dei sintomi e della carenza dei sistemi di sorveglianza. A fronte di tali evidenze scientifiche, tuttavia, la consapevolezza degli addetti a queste attività è ancora scarsa, anche a causa del basso livello di formazione e della frequente provenienza da paesi stranieri.
In Italia, l’attenzione delle istituzioni e degli enti di ricerca per questo settore occupazionale ha portato negli anni a compiere numerosi studi sulle diverse tipologie di rischio, e, più in generale, sull’intero sistema di gestione.
Rimane comunque molto lavoro da fare, sia nel campo della costruzione di modelli matematico-informatici di valutazione del rischio occupazionale in modo che possano rappresentare ausili decisionali nella gestione del rischio stesso, in quello delle nuove tecnologie e della comunicazione indirizzata soprattutto alla formazione dei lavoratori.
L’analisi dei rischi lavorativi non può infine prescindere dall’impatto ambientale del sistema rifiuti, affinchè non si verifichi un’assurda contrapposizione fra lavoratori e cittadini per le scelte politiche ed economiche a livello territoriale, poichè la salute è bene di tutti e le decisioni per la sua tutela debbono essere condivise.
(LP)