Questo deve valere anche in una fase di restringimento della spesa pubblica dovuto ad un debito che deve essere alleggerito in tempi non troppo lunghi: Oltre ciò, ha aggiunto Napolitano, non deve venire mai meno limpegno del settore privato. E ad ogni modo non possono essere sacrificati alla leggera, in modo schematico, quelli che sono investimenti sul nostro futuro.
Non so se Galileo fosse in grado di garantire limmediata ricaduta delle sue scoperte, ha aggiunto Napolitano, ma pochi sono i giovani ad essere così motivati come quelli che si dedicano alla ricerca scientifica, e non aiutarli sarebbe un delitto. Dobbiamo pensare che è in gioco il ruolo dellItalia nel mondo in una fase in cui rischia di declinare anche un ruolo mondiale dellEuropa di fronte allavanzata nel campo della ricerca di Paesi, come quelli asiatici, da secoli ai margini dello sviluppo. Se lEuropa non vuole essere condannata a giocare un ruolo minore, il nostro patrimonio scientifico va accresciuto e questo dipende da noi.
Nella comunità scientifica italiana che ruota attorno ai laboratori di Ginevra (1.500 ricercatori su 6.000) ha fatto sensazione e desta preoccupazione la scelta del nostro Paese di ridurre nella legge Finanziaria gli stanziamenti per la ricerca e quindi anche il contributo nazionale al CERN, che è un progetto condiviso d 20 Paesi.
Come sapete ha detto il Presidente Napolitano io sono un Presidente non esecutivo ma credo che saranno condivise da altri alcune ragioni fondamentali di sviluppo della comunità italiana che si riflettono nellinvestimento per la ricerca. Cè una nostra forte ragione di sostenere il CERN e sono convinto che questo impegno non verrà meno perché occorre uno sguardo un popiù lungo e lungimirante.
Secondo lastrofisica Margherita Hack dichirandosi in pieno accordo con Napolitano ha affermato che, non si possono tagliare i fondi della Ricerca, perché è proprio dalla ricerca che può venire il benessere economico. Eperò fondamentale che vi sia un maggiore contributo da parte del privato: infatti, in Italia oggi si spende in Ricerca l!% del Pil, di cui lo 0,6% viene dal pubblico e solo lo 0,4% dalle aziende: Ciò vuol dire- ha aggiunto la Hack che le aziende italiane fanno pochissima Ricerca mentre dovrebbero investire di più in tale settore, a partire dalla Fiat.
(LG-FF)