Pescara, esplode fabbrica di fuochi d’artificio. Quattro morti

Pescara, esplode fabbrica di fuochi d’artificio.

Quattro morti, di tre si cercano ancora i corpi
Feriti 4 vigili del fuoco, uno è grave

Si indaga sui motivi dello scoppio che ha devastato la famiglia Di Giacomo, il titolare Mauro, il fratello Federico e il parente Roberto. Alessio, 20 anni, figlio del proprietario è morto in una seconda esplosione.

Il questore di Pescara: “La collina è distrutta”. Illesa la nonna di 92 anni.
Un cratere grigio enorme, alberi anneriti, macerie sparse per chilometri. E fumo. Incendi. Olivi in fiamme a centinaia di metri. Una scintilla forse, un errore umano, non si sa: è saltata in aria così intorno alle 10.30 la premiata fabbrica di fuochi d’artificio Di Giacomo, vanto iridato del settore in Abruzzo, celebrata e conosciuta tanto da partecipare ai prossimi mondiali di Valmontone (Roma).

Un boato terrificante, creato da almeno 10 tonnellate di polvere pirica che ha subito ucciso tre persone della famiglia Di Giacomo, il titolare Mauro, 45 anni, e il fratello Federico, 39, più l’altro parente Roberto, 50 anni.

E mentre su mezza provincia pescarese un immenso e impressionante fungo ‘atomico’ biancastro si alzava nel cielo, la tragedia non si era ancora compiuta definitivamente: ambulanze, vigili, soccorsi e vigili del fuoco, sirene e elicotteri si avviavano verso Villa Cipressi, frazione agricola di Città S.Angelo, strada provinciale 49, verso la collina in fiamme, e con loro anche Alessio, il figlio 22enne di Mauro. La devastazione e la tragedia erano evidenti, sconvolgenti, case sventrate, mura polverizzate. Si cercano ancora i corpi.

Il presidente della Repubblica Giogio Napolitano ha mandato un messaggio di cordoglio e continua a seguire con apprensione le operazioni dio soccorso.

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