Sebbene il virus da immunodeficienza umana (HIV) e l’epatite di tipo B (HBV) o di tipo C (HCV) costituiscano i rischi più comuni, sono oltre venti le malattie a trasmissione ematica che è possibile contrarre.
Secondo le stime, in Europa si verificano ogni anno 1 milione di ferite da puntura di ago. E gli operatori sanitari non sono gli unici a rischio. Benchè le infermiere nei reparti di degenza acuta siano ritenute la categoria più soggetta a questo tipo di lesioni, molti altri lavoratori, fra cui personale ausiliario come addetti alle pulizie e alla lavanderia, sottostanno a un rischio altrettanto importante.
La direttiva 2010/32/UE affronta questa problematica dando attuazione all’accordo quadro in materia di prevenzione delle ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario sottoscritto da HOSPEEM (Associazione europea datori di lavoro del settore ospedaliero e sanitario) ed FSESP (Federazione sindacale europea dei servizi pubblici) nella veste di partner sociali europei.
L’obiettivo della direttiva è di garantire la massima sicurezza possibile dell’ambiente di lavoro tramite la prevenzione delle ferite provocate da tutti i tipi di dispositivi medici taglienti (punture di ago comprese) e tramite la protezione dei lavoratori a rischio nel settore ospedaliero e sanitario.
Tutto ciò è possibile attuando le seguenti misure preventive e di protezione:
– soppressione dell’uso non necessario di oggetti taglienti o acuminati,
– fornitura di dispositivi medici,
– dotazione di meccanismi di protezione e di sicurezza,
– applicazione di sistemi di lavoro sicuri,
– attuazione di procedure di utilizzo e di eliminazione sicure di dispositivi medici taglienti,
– divieto della pratica di reincappucciamento degli aghi,
– utilizzo di dispositivi di protezione individuale,
– vaccinazione,
– informazione e formazione.