Insieme a questo, sullo stesso filone, un altro report della stessa Agenzia analizza le politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici e le misure attivate dagli Stati membri.
Queste politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici (PAMs) sono previste dal Regolamento (UE) n. 525/2013 relativo ad un meccanismo di monitoraggio e comunicazione delle emissioni di gas a effetto serra e di comunicazione di altre informazioni in materia di cambiamenti climatici a livello nazionale e dell’Unione europea.
Il report dell’Agenzia europea fornisce una panoramica delle principali caratteristiche delle politiche attuate, adottate o previste dagli Stati, i loro obiettivi, la tipologia, i settori interessati, i soggetti responsabili dell’attuazione. Dove disponibili, vengono anche pubblicate le informazioni quantitative sulle emissioni di gas serra evitate grazie a tali politiche, sia a posteriori che in termini di risparmi previsti.
Le azioni previste dagli Stati sono principalmente dirette ai settori: consumo di energia (26%), trasporti (23%) ed alimentazione energetica (10%). I settori che rappresentano una quota minore di emissioni hanno anche una “quota minore” di politiche, cioè agricoltura (9%), rifiuti (7%), uso del suolo, cambiamenti d’uso del terreno e silvicoltura (5%) e processi industriali (5%).
La maggior parte delle politiche di mitigazione mirano a
– migliorare l’efficienza energetica degli edifici (18%),
– aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili (11%).
La “quota maggiore” delle politiche è, invece, di carattere economico (ad esempio sussidi economici) o normativo (ad esempio standard di efficienza energetica); ognuno di questi ambiti di intervento rappresenta il 30% delle politiche.