Per gli uomini si assiste al fenomeno opposto, con 189.600 nuove diagnosi e un calo del 2,5% ogni 12 mesi (194.400 nel 2015): i big killer iniziano a far meno paura, in particolare le neoplasie del polmone, prostata, colon-retto e stomaco.
Nel 2016 sono state stimate complessivamente più di 365.000 nuove diagnosi di cancro: la neoplasia più frequente è quella del colon-retto (52.000), seguita da seno (50.000), polmone (41.000), prostata (35.000) e vescica (26.600).
Sono questi alcuni dei dati che emergono da “I numeri del cancro in Italia 2016”, il censimento ufficiale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica-AIOM e dell’Associazione Italiana Registri Tumori-AIRTUM, giunto alla sesta edizione e presentato il 27 settembre a Roma nell’Auditorium di Lungotevere ripa del Ministero della Salute in un convegno nazionale.
“Il libro – spiega il Ministro Lorenzin nella prefazione – mette in luce la qualità del nostro sistema assistenziale: la sopravvivenza nel nostro Paese è allineata alla media europea e per molti tipi di tumore è superiore. Quello che veniva un tempo considerato un male incurabile è divenuto in moltissimi casi una patologia da cui si può guarire o, comunque, con cui si può convivere: sta diventando infatti sempre più una malattia cronica, come altre, che consente alle persone colpite di avere una vita attiva e soddisfacente. Negli ultimi decenni si è registrato un costante incremento della prevalenza di pazienti con storia di cancro in Italia: erano 2 milioni e 244 mila nel 2006, sono aumentati sino a oltre tre milioni nel 2016. Le Istituzioni e i clinici devono essere in grado di rispondere alle esigenze di questi pazienti che guariscono o possono convivere a lungo con la malattia e che rivendicano il diritto di tornare a un’esistenza normale. L’utilizzo di questo volume potrà rendere più facile ed incisiva l’azione di miglioramento del livello delle prestazioni e dei servizi”.
“Ogni giorno circa 1.000 persone ricevono la diagnosi – spiega il prof. Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM – è un numero importante che evidenzia il peso della patologia oncologica e lo sforzo continuo per migliorare la sopravvivenza dei pazienti non solo in termini quantitativi ma anche di qualità di vita. Oggi le due neoplasie più frequenti, quella della prostata negli uomini e del seno nelle donne, presentano sopravvivenze a 5 anni che si avvicinano al 90%, con percentuali ancora più elevate quando la malattia è diagnosticata in stadio precoce. Risultati sicuramente incoraggianti”.
Dai confronti nazionali il Rapporto conferma ancora una differenza nel numero di nuovi casi fra Nord e Sud. “Da un lato al meridione – sottolinea la prof.ssa Lucia Mangone, Presidente AIRTUM – persistono fattori protettivi che rendono ragione di una bassa incidenza di alcune neoplasie. Dall’altro, la minore attivazione degli screening programmati al Sud spiega i valori di sopravvivenza che, per alcune sedi tumorali, rimangono inferiori a quelli registrati al Nord. I dati raccolti nel libro rispondono a elevati standard di qualità in termini di completezza e permettono di offrire una stima molto precisa dell’incidenza anche nelle aree non coperte dai Registri Tumori e, quindi, di elaborare le proiezioni al 2016″.