Si stima che ogni anno siano costrette al ricovero 70.000 persone e 16.000 muoiano per cause correlate.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che esistono prove scientifiche evidenti che collegano l’esposizione al rumore ad effetti negativi sulla salute, indicando nell’inquinamento acustico una delle principali preoccupazioni per la salute dell’ambiente, secondo solo all’inquinamento dell’aria.
Questo è stato il principale tema della conferenza “Noise in Europe” organizzata dalla Commissione europea, il 24 aprile 2017 a Bruxelles, e sostenuta dall’Organizzazione mondiale della sanità.
La conferenza è stata l’occasione per discutere sull’aggiornamento della Direttiva 2002/49/CE sul rumore ambientale (END) alla luce degli ultimi risultati scientifici emersi e della Relazione presentata dalla Commissione il 30 marzo 2017 al Parlamento europeo e al Consiglio sull’attuazione della direttiva sul rumore ambientale.
La Relazione ha infatti evidenziato diversi ambiti in cui si rende necessario intervenire per:
– ridurre l’impatto dell’inquinamento acustico sulla salute dei cittadini dell’Unione,
– conseguire meglio gli obiettivi della direttiva,
– avvicinarsi ulteriormente ai valori raccomandati dall’OMS.
Nel corso della Conferenza l’Agenzia europea per l’ambiente ha presentato il nuovo report – pubblicato ad aprile 2017 – che riporta i dati sull’esposizione al rumore di 33 Paesi europei (oltre ai Paesi membri dell’UE, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera e Turchia; mancano i dati dell’Italia) ed un aggiornamento sulle misure adottate dagli Stati membri dell’UE per affrontare i problemi derivanti dal rumore.
L’OMS, dal canto suo, ha presentato le ultime prove scientifiche sugli effetti sanitari del rumore.
Hanno partecipato all’evento rappresentanti degli Stati membri, autorità pubbliche, scienziati, associazioni ed organizzazioni interessate al rumore ambientale, che, nel corso della sessione pomeridiana, hanno discusso su la percezione del rumore come problema di salute, i possibili approcci e le misure migliori per affrontarlo; le soluzioni già esistenti: come potrebbero essere meglio utilizzate e ulteriormente migliorate; recenti prove scientifiche sulle implicazioni sanitarie del rumore ambientale.
Tra le evidenze emerse nella Conferenza troviamo i risultati del progetto Norah sul rumore svolto in Germania, che hanno mostrato:
– le relazioni tra i livelli di esposizione rumore notturno determinato da traffico aereo, stradale e ferroviario e la risposta della popolazione in termini di disturbo al sonno valutato attraverso le variazioni nelle fasi del sonno, misurate tramite la polisonnografia;
– gli effetti del rumore aereo sulla lettura dei bambini e sui punteggi nei test di valutazione;
– gli effetti del rumore stradale sui disturbi emozionali e comportamentali dei bambini;
– l’associazione tra esposizione a lungo termine al rumore stradale e malattie cardiovascolari;
– il collegamento tra l’esposizione al rumore stradale e malattie metaboliche;
l’inadeguatezza delle attuali linee guida sul rumore ambientale nel proteggere pienamente contro gli effetti negativi sulla salute;
– la necessità di nuove ricerche: studi su periodi più lunghi, campioni più grandi per la polisonnografia, obiettivi di salute più obiettivamente misurati.