“E’ arrivato però il momento di fare un rodaggio – ha continuato il ministro – e verificare se quel sistema va reso ancor più virtuoso, moderno e conforme alle performance europee. Per fare questo – ha annunciato il ministro – organizzeremo il prossimo autunno gli Stati Generali dei Consorzi, aperto a tutti gli stakeholder per studiare soluzioni su come efficientare il processo, come rendere omogenee le norme e proseguire questo modello virtuoso. Dobbiamo decidere insieme come andare avanti, la nostra e’ una scelta partecipata”.
Il ministro ha affrontato a margine del suo intervento anche il tema della disomogeneità delle percentuali di raccolta differenziata tra le varie città: “Il Paese presenta una situazione a macchia di leopardo: abbiamo dei luoghi con oltre l’80%, dove vedo investimenti in innovazione e tecnologia. Sono realtà che smentiscono anche alcuni luoghi comuni, infatti, chi ha scelto la differenziata ha avuto tariffe più basse e servizio migliore. Non c’è più nemmeno questa scusa per non investire sul riciclo”.
“Poi – ha precisato Galletti – vado in altre zone e vedo che la differenziata è ferma al 3% e questa situazione non è più tollerabile. E’ una questione di volontà politica”. “L’Economia circolare – ha concluso Galletti – va vista come una grande opportunità. Nella quarta rivoluzione industriale sarà un fattore di grande competitività delle imprese al pari della banda larga e della robotica. L’economia circolare riduce i costi di un’azienda, dalla scelta del materiale fino al prodotto finale. In sintonia con questa impostazione abbiamo inserito nel Def gli indicatori Bes, Benessere Equo e Sostenibile, in modo da non considerare solo il Pil ma anche l’impatto sulla riduzione di Co2”.