La pubblicazione delle linee guida dell’OMS “Protecting Workers from Potential Risks of Manufactured Nanomaterials” è il frutto di una metodologia che ha incluso l’individuazione di una serie di questioni chiave su cui è stato realizzato un processo di revisione sistematica della letteratura, con il coinvolgimento di un panel di esperti internazionali del settore. In base ai risultati delle review, sono state elaborate alcune raccomandazioni per l’implementazione delle misure di prevenzione e protezione negli ambienti di lavoro, indirizzate anche ai policy maker e agli esperti in tema di salute e sicurezza occupazionale come strumento di supporto alle decisioni.
Il Dimeila, anche in qualità di Centro di collaborazione dell’OMS in tema di salute e sicurezza occupazionale, ha contribuito in particolare con una revisione sistematica della letteratura sul tema dell’efficacia delle tecniche di misura dell’esposizione a nanomateriali nei luoghi di lavoro, inserita nel documento finale e pubblicata come articolo scientifico sulla rivista International Journal of Hygiene and Environmental Health. La tossicità dei nanomateriali ingegnerizzati può dipendere da numerose proprietà chimico-fisiche che includono le dimensioni, la forma, la composizione, le caratteristiche superficiali, la carica e il grado di dissoluzione. Gli studi in letteratura forniscono poche informazioni sugli effetti di alcuni Nmi sulla salute risultanti da studi in vitro o su animali, mentre non sono stati ancora osservati effetti a lungo termine su popolazioni di lavoratori.
Il contributo alla stesura delle linee guida dell’OMS costituisce un’ulteriore tappa del percorso di ricerca del Dimeila verso lo sviluppo responsabile dei nanomateriali e, più in generale, delle tecnologie innovative. Un percorso iniziato con il Libro Bianco del 2010 e il successivo coinvolgimento degli stakeholder nazionali, passando per la partecipazione ai progetti europei, come Nanoreg, fino allo sviluppo di metodologie e strumenti utili alla gestione del rischio, quali per esempio la piattaforma Nano-Lab e il recente progetto Nanokey, che con la partnership dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT) contribuirà allo sviluppo di un modello di “prevention through design” (prevenzione a partire dalla progettazione) per le nanotecnologie e le tecnologie abilitanti.