“L’attenzione sulle sfide internazionali del millennio accompagnerà le scelte della mia azione di governo a livello nazionale per il cui raggiungimento sarà fondamentale sensibilizzare e responsabilizzare ogni singolo cittadino oltre a tutte le istituzioni centrali e periferiche”.
Il Ministro individua quindi 6 le sfide principali, per quanto non esclusive, che la comunità globale pone a livello nazionale:
– Proseguire e rendere più ambiziosa la lotta ai cambiamenti climatici, attraverso la leva di uno sviluppo diverso, basato su una riduzione – fino alla eliminazione – dei fattori inquinanti, specialmente nel settore della mobilità;
– Salvaguardare la natura, contrastare la perdita di biodiversità, valorizzare l’acqua come bene comune;
– Impedire il consumo del suolo e prevenire il rischio idrogeologico;
– Assicurare la sicurezza del territorio attraverso la prevenzione e il contrasto dei danni ambientali e la lotta alle tante terre dei fuochi presenti nel nostro Paese;
– Governare la transizione verso l’economia circolare e rifiuti zero;
– Diminuire, fino ad azzerarle, le infrazioni inflitte al nostro Paese dall’Unione Europea.
Le linee programmatiche analizzano nel dettaglio i 6 obiettivi.
Il primo obiettivo concerne la lotta ai cambiamenti climatici e prevede:
– l’implementazione di politiche verdi;
– la realizzazione di iniziative sulla mobilità sostenibile;
– il contrasto dell’inquinamento con particolare attenzione alla qualità dell’aria;
– il miglioramento del coordinamento delle azioni di sostegno a tutti i livelli di governo;
– il rafforzamento del lavoro sulle valutazioni e autorizzazioni ambientali.
Il secondo obiettivo riguarda la salvaguardia della natura e prevede:
– la tutela della biodiversità attraverso una migliore e più coordinata gestione delle aree protette;
– la protezione del mare;
– la garanzia dell’accesso all’acqua quale bene comune e diritto umano universale.
In terzo obiettivo relativo al contrasto al consumo del suolo e al dissesto idrogeologico prevede:
– l’introduzione di una serie di regole certe e durature finalizzate a prevenire lo spreco del suolo;
– il datre nuovo impulso alle misure di contrasto del dissesto idrogeologico attraverso azioni di prevenzione che comportino interventi diffusi di manutenzione ordinaria e straordinaria del suolo su aree ad alto rischio.
Il quarto obiettivo concerne la sicurezza del territorio e la prevenzione e contrasto dei danni ambientali e prevede:
– il rafforzamento delle misure già previste nell’ordinamento per prevenire e reprimere i reati ambientali, attraverso una parziale riforma della legge 68/2015:
– l’implementare l’attività di contrasto alle ecomafie e alle terre dei fuochi operando a livello normativo con la logica e del “chi inquina paga”.
Il quinto obiettivo relativo all’implementazione di azioni che si collochino in una strategia di economia circolare prevede:
– il favorire un sistema ambientale ed economico in cui un bene dopo essere stato utilizzato diventa rifiuto e successivamente, dopo un procedimento di recupero, cessa di essere tale per essere riutilizzato quale materia seconda per la produzione di un nuovo bene;
– il rivedere il ciclo dei rifiuti e il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti anche nel senso della circolarità economica;
– il riformare la normativa sull’amianto.
Il sesto e ultimo obiettivo riguarda la riduzione, fino all’azzeramento, delle infrazioni inflitte dall’Unione Europea e prevede una attività di monitoraggio, controllo e risoluzione delle procedure di infrazione.