I dati delle Agenzie ambientali sulle concentrazioni di polveri sottili nel centro nord ad inizio anno

I mesi di dicembre e gennaio sono spesso critici per le concentrazioni di polveri sottili (PM10) nelle aree pianeggianti dell’Italia a causa di persistenti condizioni meteo di alta pressione che favoriscono il ristagno degli inquinanti. E’ quello che sta accadendo da inizio 2020 soprattutto nella Pianura Padana.

Come spesso accade a cavallo del nuovo anno, i mesi di dicembre e gennaio sono uno dei periodi più critici per le concentrazioni di polveri sottili (PM10) nelle aree pianeggianti del nostro Paese, a causa delle persistenti condizioni meteo di alta pressione, che favoriscono il ristagno degli inquinanti.

E’ quello che sta accadendo dall’inizio di questo 2020 in molte delle regioni della Pianura Padana, in diverse altre aree del centro Italia, e anche in alcune zone campane.

Nei siti delle Agenzie ambientali che fanno parte del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA), sono pubblicati quotidianamente tutti gli aggiornamenti forniti dal sistema di monitoraggio diffuso su tutto il territorio nazionale. Sono i dati ufficiali sulla cui base le amministrazioni locali assumono i provvedimenti di limitazione del traffico e/o dei riscaldamenti, che sono le due principali fonti emissive del PM10 nelle aree urbane.

Nel sito del Sistema è disponibile una pagina dalle quale si può accedere alle informazioni sulle emissioni e sulla qualità dell’aria di Ispra e di tutte le Arpa/Appa.

Per avere una panoramica della situazione di questi giorni nelle aree più critiche andare alla notizia completa (al primo link).

Fonte: SNPA

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