Pubblichiamo la recensione di Domenico Santoro, QHSE & Industrial Risk Management Director del Gruppo Air Liquide Italia e Michele Montresor, tecnico della prevenzione dell’ATS Val Padana del libro di Erik Hollnagel “Safety-I e Safety-II. Il passato e il futuro del safety management”.
Safety-I e Safety-II. Il passato e il futuro del safety management
Erik Hollnagel
La sicurezza, tradizionalmente, è stata definita come la condizione in cui il numero di eventi avversi è il più basso possibile (Safety-I). Da una prospettiva Safety-I, lo scopo della gestione della sicurezza è garantire che il numero di eventi avversi resti il più basso possibile. Questo significa che la gestione della sicurezza deve partire dalle manifestazioni dell’assenza della sicurezza e che, paradossalmente, la sicurezza è misurata contando il numero di casi dove essa fallisce piuttosto che il numero di casi in cui essa ha successo. Ciò inevitabilmente conduce a un approccio reattivo basato sulla risposta a ciò che va male o ciò che è riconosciuto come un rischio, qualcosa che potrebbe andare male. Da una prospettiva Safety-II, invece, la sicurezza è misurata contando il numero di casi in cui le cose vanno bene. Per fare ciò, la gestione della sicurezza non può essere soltanto reattiva, ma deve essere anche proattiva. Questo libro analizza e spiega i principi che stanno dietro entrambi gli approcci e li usa per considerare il passato e il futuro della gestione della sicurezza.
Fonte: Associazione Ambiente e Lavoro
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