Recepita in lingua italiana dalla Commissione Sicurezza la norma UNI EN ISO 15384:2020 “Indumenti di protezione per vigili del fuoco – Metodi di prova di laboratorio e requisiti prestazionali per indumenti per incendi boschivi e/o di vegetazione”.
Le attività di soccorso sono alla base di una società civile che mette al primo posto la sicurezza degli individui e gli addetti alle operazioni di soccorso devono essere sempre tutelati in modo da non mettere a rischio la propria incolumità. L’ambito dell’antincendio è di certo uno di quei settori che maggiormente trova riscontro nella normazione, la Commissione Sicurezza ha di recente recepito anche in lingua italiana la norma UNI EN ISO 15384:2020 “Indumenti di protezione per vigili del fuoco – Metodi di prova di laboratorio e requisiti prestazionali per indumenti per incendi boschivi e/o di vegetazione”.
Questo documento specifica i metodi di prova ed i requisiti prestazionali minimi per gli indumenti di protezione personale progettati per proteggere il corpo del portatore, eccetto la testa, le mani e i piedi, ed essere indossati nella lotta contro incendi boschivi e/o di vegetazione e in attività associate. Questi indumenti non sono destinati a fornire protezione durante l’intrappolamento nel fuoco. La norma tratta la progettazione generale degli indumenti, il livello prestazionale minimo per i materiali utilizzati e i metodi di prova per determinare questi livelli.
I requisiti prestazionali minimi e i metodi di prova per dispositivi di protezione individuali (DPI) che coprono testa, mani, piedi, occhi e orecchie per la lotta contro incendi boschivi e/o di vegetazione sono oggetto della ISO 16073.
Il documento non si applica né a indumenti da utilizzare in situazioni che si presentano nella lotta strutturale contro gli incendi (EN 469 o ISO 11999-3), salvataggio (ISO 18639) o dove è previsto un alto livello di radiazioni infrarosse (ISO 15538 o EN 1486), né tratta indumenti di protezione contro pericoli chimici, biologici, elettrici o da radiazione. Non fornisce la protezione contro i rischi meccanici elevati come per esempio la protezione durante l’utilizzo di seghe a catena.
La lotta contro incendi boschivi e/o di vegetazione comporta un lavoro principalmente a temperature estive, per molte ore in cui il vigile del fuoco può sviluppare alti livelli di calore metabolico. Gli indumenti larghi sono importanti quanto la resistenza al fuoco dei materiali per prevenire gravi ustioni. Gli indumenti aderenti rappresentano un pericolo per il vigile del fuoco nella lotta contro incendi boschivi e/o di vegetazione a causa del calore radiante e dello stress da calore, mentre compromettono la capacità di prestazione del vigile del fuoco. Di conseguenza l’indumento di protezione necessita di essere leggero e flessibile e commisurato ai rischi ai quali il vigile del fuoco può essere esposto al fine di essere efficace senza indurre stress termico nel portatore.
I vigili del fuoco necessitano di essere addestrati all’uso, alla cura e alla manutenzione degli indumenti di protezione trattati dal presente documento, compresa la comprensione delle loro limitazioni.
Fonte: UNI