ISPRA, valutazione preliminare dello stato del clima in Italia nel 2022

Sul sito SCIA dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale è disponibile la valutazione preliminare dello stato del clima del 2022 con una sintesi dei principali elementi che lo hanno caratterizzato, in particolare, viene descritto l’andamento medio dei parametri temperatura e precipitazione a scala nazionale e confrontato con quello degli anni passati. Le stime validate dei trend e l’analisi completa degli indicatori e degli indici climatici saranno pubblicate nel mese di luglio 2023 nel Rapporto annuale SNPA “Gli indicatori del clima in Italia”.

 

ISPRA presentata di una sintesi preliminare dello stato del clima dell’anno appena trascorso. Le informazioni hanno un carattere provvisorio; le stime aggiornate e l’analisi completa degli indicatori e indici climatici verranno illustrati nel rapporto annuale “Gli indicatori del clima in Italia” che sarà elaborato sulla base di tutti i dati delle reti nazionali e regionali che contribuiscono al Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale (SCIA).

Temperature. Sulla base dei dati preliminari, il 2022 risulta essere l’anno più caldo di tutta la serie dal 1961, con una marcata anomalia della temperatura media di +1.12°C rispetto alla media climatologica 1991-2020, quasi 0.5°C superiore al precedente record assoluto del 2018, e quasi 0.9°C superiore al valore del precedente anno 2021.
Il 2022 è stato il nono anno consecutivo con anomalia positiva rispetto alla norma. A partire dal 2000 le anomalie sono state sempre positive, ad eccezione di quattro anni (2004, 2005, 2010 e 2013). Sulla base dei dati preliminari, anche l’anomalia della temperatura minima e l’anomalia della temperatura massima hanno fatto registrare il record assoluto a partire dal 1961, con valori superiori alla media climatologica rispettivamente di +0.94°C e di +1.28°C.
Su base stagionale, l’anomalia più marcata è stata registrata in estate (+2.09°C) e si colloca al secondo posto dopo quella del 2003, seguita dall’autunno (+1.29°C) e dall’inverno (+0.38°C); la primavera ha fatto registrare in media una temperatura prossima alla norma. Per l’inverno, l’anomalia è stata calcolata aggregando i mesi di gennaio e febbraio con il mese di dicembre 2021.
Il periodo da maggio a dicembre 2022 è stato caratterizzato da anomalie mensili sempre positive, con un picco nel mese di giugno (+3°C). I mesi di maggio, giugno, luglio ed ottobre si collocano tutti al secondo posto fra i più caldi delle rispettive serie mensili dal 1961, mentre dicembre, con un’anomalia di 2.16°C, ha fatto registrare il record assoluto di anomalia mensile dal 1961.

Precipitazioni. Sulla base dei dati preliminari, il 2022 risulta essere l’anno più secco dal 1961, con un valore di anomalia pari a -21% rispetto alla media climatologica 1991-2020 (Figura 3). Al secondo e al terzo posto tra gli anni meno piovosi della serie dal 1961 si collocano rispettivamente il 2001 e il 2017, con valori di anomalia prossimi a quelli del 2022.
Le precipitazioni annuali sono state inferiori alla media climatologica su gran parte del territorio nazionale, con le anomalie negative più marcate al Nord, specialmente sulla parte occidentale, Sardegna, Sicilia e Puglia.
Anomalie superiori alla media, di debole entità, sono state registrate in Campania, in alcune zone del Centro e del nord.
Tutte le stagioni sono state meno piovose della media; la primavera è stata la stagione più secca (-35%), seguita dall’inverno (-32%) e dall’autunno (-12%). Per l’inverno, la precipitazione cumulata stagionale è stata determinata aggregando i mesi di gennaio e febbraio con il mese di dicembre 2021.
Ottobre è stato il mese mediamente più secco (-62%) mentre i mesi di agosto, settembre, novembre e dicembre hanno fatto registrare precipitazioni superiori alla media; il mese relativamente più piovoso è stato agosto (+69%).

Fonte: ISPRA

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