Gli scienziati calcolano che l’impatto del genere umano su tutte le altre forme di vita sia arrivato ad accelerare tra le 100 e le 1.000 volte il tasso di estinzione naturale delle specie. Il WWF ha recentemente presentato il nuovo report “Biodiversità fragile, maneggiare con cura” dove si mette in luce lo stato complessivo della biodiversità in Italia evidenziando problemi ma anche possibili soluzioni.
La distruzione della biodiversità nel mondo ha raggiunto oggi le dimensioni di una vera e propria catastrofe: gli scienziati calcolano che l’impatto del genere umano su tutte le altre forme di vita sia arrivato ad accelerare tra le 100 e le 1000 volte il tasso di estinzione naturale delle specie, avviando quella che è a tutti gli effetti una sesta estinzione di massa.
In pochi decenni interi ecosistemi sono stati letteralmente cancellati dalla faccia della terra: ci rimane un misero 12,5% della foresta atlantica, abbiamo perso più del 50% delle barriere coralline e una vastissima
porzione della foresta amazzonica (probabilmente il 20% se non di più) è stata distrutta. Anche nel vecchio continente i segnali di allarme sono ugualmente preoccupanti.
Il declino della biodiversità registrato a livello globale è ben evidente anche in Italia, dove la diversità ecologica raggiunge valori elevatissimi (si contano metà delle specie vegetali e circa un terzo di tutte le specie animali attualmente presenti in Europa), grazie al posizionamento al centro del Mediterraneo, la connessione naturale tra territori balcanici e iberici, la presenza di significativi dislivelli altitudinali (dal livello del mare a montagne che superano i 4.000 metri) e di differenze latitudinali.
Un patrimonio immenso e fragile di cui si è troppo spesso ostinatamente inconsapevoli – troppo poco si sta facendo per studiarne e monitorarne il valore o per divulgarne i benefici che offre all’economia e
alla società – ma che, con cieca determinazione, si erode e distrugge, mettendo a rischio anche la sicurezza e il benessere della popolazione.
L’obiettivo del report WWF “Biodiversità fragile, maneggiare con cura. Status, tendenze, minacce e soluzioni per un futuro nature-positive” è quello di supplire alla scarsa consapevolezza e conoscenza, mettendo in luce – a partire dalle informazioni, le banche dati, gli studi disponibili ad oggi – lo stato complessivo della biodiversità in Italia. Oltre a fornire una visione d’insieme lucida e preoccupante sui trend, le cause di degrado e di scomparsa della biodiversità in Italia, le pagine di questo report evidenziano le migliori soluzioni che oggi si hanno a disposizione per invertire il trend e aderire ad un percorso di restauro e conservazione della biodiversità che oggi il mondo e l’Europa chiedono. Il report costituisce anche un appello alla necessità di intervenire in maniera concreta mettendo immediatamente in pratica la Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030, che ad oggi non ha ancora completato l’iter formale di approvazione. Oggi più che mai è importantissimo l’attivazione di tutti, a partire dalla società civile, per strappare la crisi dei sistemi naturali da quel cono d’ombra che impedisce ai cittadini di capire la portata di quello che sta succedendo e alle istituzioni di agire riconoscendo alla natura la priorità che ha nella vita e nel futuro di tutti.
BIODIVERSITÀ FRAGILE
Status, tendenze, minacce e soluzioni per un futuro nature-positive
INDICE
1. IL CONTESTO INTERNAZIONALE
2. RICCHEZZA DEL PATRIMONIO NATURALISTICO ITALIANO
3. STATO DELLA BIODIVERSITÀ IN ITALIA E TENDENZE
4. DRIVER E PRESSIONI TRASVERSALI
5. ACQUE DOLCI
6. AGROECOSISTEMI E AMBIENTI SEMINATURALI
7. FORESTE
8. IL MAR MEDITERRANEO
Fonte: WWF