Processo Eternit bis, la sentenza di condanna un atto di giustizia

CGIL, CISL e UIL in un comunicato stampa congiunto esprimono soddisfazione per la sentenza che ha condannato l’ultimo proprietario dell’Eternit per omicidio colposo aggravato nell’ambito del processo Eternit bis. Un atto di giustizia nei confronti delle vittime e per il disastro ambientale attuato in nome del profitto.

 

COMUNICATO STAMPA CGIL-CIS-UIL dell’8 giugno 2023

“Esprimiamo grande soddisfazione per la decisione presa ieri dalla Corte d’assise di Novara che ha condannato l’imprenditore svizzero, l’ultimo proprietario dell’Eternit, a dodici anni di reclusione per omicidio colposo aggravato, nell’ambito del processo Eternit bis. Quanto è avvenuto è un atto di giustizia nei confronti della strage di lavoratrici, lavoratori, cittadine e cittadini per il disastro ambientale attuato in nome del profitto”. Lo affermano i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil, Francesca Re David, Giorgio Graziani e Tiziana Bocchi.

Sono state ben 392 le persone decedute a causa dell’asbesto lavorato nello stabilimento locale della multinazionale elvetica. Per l’imprenditore è stata prevista anche l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e fissata una provvisionale di circa 100 milioni di euro per le parti civili; ulteriori provvisionali sono state disposte anche per i parenti delle vittime. Va ricordato, poi, che nelle circa sessanta posizioni processuali ancora aperte – e non prescritte, dopo la derubricazione del reato da omicidio volontario a colposo aggravato – sono ricompresi non solo gli occupati, ma anche semplici cittadini, nonché lo Stato che, costituitosi parte civile, deve confermarsi al fianco delle vittime e dei loro familiari anche nel proseguo del processo.

“L’amianto continua ancora ad uccidere a distanza di oltre trent’anni, pertanto – proseguono i tre dirigenti sindacali – dobbiamo continuare a salvaguardare tutti gli occupati e gli ex esposti. E’ inaccettabile registrare in Italia, ogni anno, oltre 4mila decessi a causa di patologie asbesto correlate”. “La giustizia e il suo funzionamento hanno un ruolo determinante anche nel processo di prevenzione di queste malattie, e purtroppo, nel nostro Paese – sottolineano Re David, Graziani, Bocchi – si continua sempre più spesso a ritenere la fatalità e non la responsabilità l’unica causa di tali tragedie”.

Per i tre segretari confederali: “Servono risorse economiche e strumenti normativi in grado di contrastare e debellare i danni alla salute e all’ambiente dovuti alla perdurante presenza dell’amianto nei luoghi di lavoro e di vita dei cittadini. Noi, come organizzazioni sindacali, intendiamo perseverare con il nostro impegno quotidiano su questo versante, e – concludono Re David, Graziani, Bocchi – continueremo a chiedere al Governo un’azione congiunta per individuare interventi specifici che rendano efficace la lotta all’asbesto”.

Fonte: CGIL

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