Il Premio, promosso dalla Commissione europea e giunto alla V edizione, è nato per riconoscere le iniziative delle città europee più virtuose in fatto di accessibilità e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle disabilità. Ad essere presi in esame i centri urbani con più di 50.000 abitanti che hanno sviluppato meglio le quattro grandi aree tematiche dell’accessibilità: l’ambiente urbano e gli spazi pubblici; il trasporto e le relative infrastrutture; l’informazione e le comunicazioni (incluse le nuove tecnologie); le strutture pubbliche e i servizi.
Sono 7 le città che si contendono il premio di questa edizione e nessuna tra queste è italiana. Le 7 finaliste, tra le 33 città selezionate dalle 62 candidature ricevute quest’anno, a contendersi il titolo saranno: Arona (Spagna), Borås (Svezia), Budapest (Ungheria), Helsinki (Finlandia), Logroño (Spagna), Lubiana (Slovenia) e Città di Lussemburgo (Lussemburgo).
Doppia opzione per la Spagna, quindi, mentre l’Italia resta fuori dai giochi, come già nelle precedenti edizioni: mai nessuna città italiana è riuscita ad arrivare in finale. Il Belpaese deve accontentarsi di avere tre città tra le 33 selezionate: Alessandria, Brescia e Parma. Un risultato che lascia decisamente poco soddisfatti e che stride, tra l’altro, con l’ottima legislazione che l’Italia può vantare in materia.