Nel testo dell’accordo si legge: “tenuto conto che l’attuale assetto normativo, istituzionale e culturale del nostro Paese costituisce un contesto sufficientemente maturo per la realizzazione di piu’ puntuali interventi, il Ministero della salute intende adottare un Piano nazionale alcol e salute, facendo propri gli obiettivi proposti dal II piano di azione europea dell’O.M.S. reinterpretati secondo gli intenti della raccomandazione del Consiglio U.E. sul consumo alcolico
di bambini e adolescenti e delle conclusioni U.E. sulla strategia comunitaria per la riduzione dei danni alcolcorrelati.”
Tra gli obiettivi che il piano si pone vi è quello di “ridurre il rischio di problemi alcolcorrelati che puo’ verificarsi in una varieta’ di contesti quali la famiglia, il luogo di lavoro, la comunita’ o i locali dove si beve”.
Di conseguenza,“Per raggiungere gli obiettivi e i sub obiettivi indicati, si propongono le seguenti aree strategiche di intervento prioritario, con l’indicazione dei risultati attesi per ciascuna di esse nonche’ delle azioni da implementare:
1) informazione/educazione;
2) bere e guida;
3) ambienti e luoghi di lavoro;
4) trattamento del consumo alcolico dannoso e dell’alcoldipendenza;
5) responsabilita’ del mondo della produzione e distribuzione;
6) capacita’ sociale di fronteggiare il rischio derivante dall’uso dell’alcol;
7) potenzialita’ delle organizzazioni di volontariato e mutuo aiuto e delle organizzazioni non governative;
8) monitoraggio del danno alcolcorrelato e delle relative politiche di contrasto. […]Area «Ambienti e luoghi di lavoro»
Risultati attesi:
riduzione del danno prodotto dall’alcol sui luoghi di lavoro, in particolare nei luoghi di lavoro a rischio per la salute e la sicurezza di terzi, soprattutto per quanto attiene alla violenza e agli incidenti.
Azioni:
attivare la collaborazione del mondo delle imprese e delle organizzazioni sindacali, anche d’intesa con le amministrazioni regionali del lavoro e nell’ambito di quanto previsto dalle normative sulla sicurezza nonche’ dalla legge n. 125/2001, per promuovere nei luoghi di lavoro una politica sull’alcol fondata sull’educazione, la
promozione della salute, la tempestiva identificazione, o autoidentificazione, dei soggetti a rischio e la possibilita’ di intraprendere, nel pieno rispetto della privacy, trattamenti integrati resi disponibili presso le strutture sanitarie e
sociosanitarie.”
AG