Ambiente: Ue divisa su target clima ed energia

Italia e 12 paesi per rapido taglio CO2, ma blocco Est rimanda

Italia e 12 paesi per rapido taglio CO2, ma blocco Est rimanda

Niente accordo in vista al prossimo vertice Ue sui target del pacchetto clima-energia proposti dalla Commissione europea per il 2030.

I 28 Stati membri per ora marciano divisi:

L’Italia e altri 12 Paesi sono schierati a favore di una rapida adozione del taglio vincolante a livello nazionale
– del 40% di CO2 rispetto al 1990
– di un target Ue di almeno il 27% di energia da rinnovabili

Mentre un blocco dell’Est guidato dalla Polonia vuole rimandare la decisione a dopo il summit Onu di Parigi del 2015, cioè quello da cui dovrebbe nascere un nuovo accordo salva-clima.

Il Ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti, risulta fra i firmatari della dichiarazione del gruppo dei ministri europei
“per la crescita verde” insieme ai colleghi di Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda, Danimarca, Svezia, Finlandia, Estonia e Slovenia.

“Sollecitiamo il Consiglio Ue di marzo ad un accordo sugli elementi chiave” del pacchetto per il 2030, scrivono i tredici Paesi.
Sul fronte opposto e in posizione più “attendista” invece è il gruppo di Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria), che preferisce aspettare gli impegni assunti a livello globale nel 2015 e che insieme a Bulgaria e Romania chiede una valutazione d’impatto dei costi della strategia al 2030 per ciascun Paese dell’Ue.

L’Italia dal canto suo ritiene necessaria una valutazione nazionale per definire gli strumenti necessari a raggiungere i target del 2030 e “assicurare che le azioni intraprese siano le piu’ efficaci ed efficienti in termini di costi, sostenibilita’, sicurezza degli approvvigionamenti, crescita e innovazione” ha detto il ministro dell’ambiente a Bruxelles, ricordando anche il possibile ruolo dei biocarburanti di seconda generazione nel settore trasporti, un comparto per ora assente dalla strategia europea.

L’intesa al vertice Ue sui target per il 2030 in sostanza appare lontana, serve un sì di tutti i leader dei 28.
A dirlo chiaro e tondo la Polonia, all’ultimo Consiglio energia: “Non c’è dubbio che qualsiasi decisione sul quadro delle politiche per il 2030 debba essere unanime”.

Fonte: ANSA

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