Amnesty International, deludente il semestre italiano di presidenza europea in materia di diritti umani

Pubblicato da Amnesty International, a poco più di un mese dalla conclusione del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea, un documento di analisi su quanto fatto in materia di diritti umani durante i sei mesi di mandato.

A poco più di un mese dalla conclusione del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea, Amnesty International ha reso pubblico un documento di analisi su quanto fatto dalla presidenza italiana in materia di diritti umani durante i sei mesi di mandato.

A fine giugno, nelle sue “Raccomandazioni alla presidenza italiana dell’Unione europea”, Amnesty International aveva sottoposto una serie di richieste, affinché la presidenza lavorasse con il Servizio per l’azione esterna dell’Unione europea al fine di assicurare l’effettiva applicazione del Quadro strategico e del piano di azione in materia di diritti umani e democrazia in tutti i settori delle politiche e delle azioni esterne. L’organizzazione per i diritti umani aveva anche chiesto all’Italia di incoraggiare gli stati membri a sviluppare una strategia complessiva sui diritti umani, complementare al Quadro strategico e al piano di azione, e di indirizzare al rispetto dei diritti umani le azioni politiche interne.

“Purtroppo l’Italia ha mancato un’importante occasione per promuovere una strategia complessiva europea sui diritti umani e per sviluppare azioni positive e di protezione in grado di assicurare il rispetto dei diritti umani da parte degli stati membri sul loro territorio” – ha dichiarato Iverna McGowan, direttrice ad interim dell’Ufficio di Amnesty International presso le Istituzioni europee. “Questa strategia avrebbe consentito di identificare e superare le lacune esistenti nella protezione dei diritti umani e assicurare la centralità dei diritti umani in tutte le politiche dell’Unione europea”.

Nelle sue raccomandazioni, Amnesty International aveva chiesto all’Italia di avviare un profondo cambiamento nelle politiche e nelle prassi europee in materia d’immigrazione, esortando gli stati membri a uno sforzo congiunto per incrementare le capacità di ricerca e soccorso in mare e istituire percorsi sicuri, al fine di evitare che quanti scappano dalla violenza e dalla persecuzione non siano costretti a intraprendere viaggi pericolosi. L’organizzazione per i diritti umani aveva inoltre chiesto all’Italia di assicurare che le misure prese dall’Unione europea e dai suoi stati membri al fine di intraprendere cooperazione internazionale coi paesi terzi sul controllo dell’immigrazione fossero trasparenti e non determinassero o contribuissero a violazioni dei diritti umani.

I principali punti delle “Raccomandazioni alla presidenza italiana dell’Unione europea” di Amnesty International:
– Proteggere i diritti umani nel territorio dell’Unione europea
– Trattare in modo equo migranti, rifugiati e richiedenti asilo
– Combattere la discriminazione
– Rispettare i diritti dei rom
– Garantire i diritti delle donne
– Accertare le responsabilità delle aziende
– Fermare la tortura
– Fermare il trasferimento di equipaggiamenti utilizzati per commettere violazioni dei diritti umani
– Accertare le responsabilità relative al coinvolgimento europeo nei programmi di rendition e detenzioni segrete della CIA.

I principali punti della “Valutazione di fine Presidenza europea dell’Italia” di Amnesty International:
– Diritti umani in UE
– Asilo e migrazione
– Combattere la discriminazione
– Rispetto dei diritti dei rom
– Diritti delle donne
– Responsabilità delle aziende
– Stop tortura
– Responsabilità relative al coinvolgimento europeo nei programmi di rendition e detenzione segreta della CIA
– Pena di morte
– Casi di persone in pericolo

Fonte: Amnesty

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