Arch-Sic-Mark: Un nuovo approccio allo spazio del lavoro

Quale contributo può dare l’Architettura al modo di concepire lo spazio di lavoro dei garanti e degli operatori della sicurezza sul lavoro? La necessità di un nuovo e diverso approccio allo spazio di lavoro che tenga conto delle diverse e nuove aspettative delle imprese e dei bisogni dei lavoratori. Un approfondimento di Debora De Nuzzo

“A coloro che vogliono fare la differenza.
A coloro che in luogo di lavoro prendono decisioni, accompagnano scelte. Ai datori di lavoro, ai manager, ai formatori, ai RSPP, ai RLS in quanto persone e figure strategiche per l’impresa.

Già da tempo lo spazio fisico e temporale del lavoro sta assumendo un ruolo molto importante influenzando la quotidianità di persone, lavoratori. Gli spazi del lavoro diventano degli incubatori di pensieri, risorse, potenzialità, ma anche di scontri, malumori e fattori personali.
Chi si occupa di gestire questi luoghi come dei semplici spazi “accessori” al resto della vita delle persone, è bene che inizi a guardare oltre, perché i luoghi di lavoro sono ormai parte integrante di quelle vite, e il lavoro stesso è uno dei più importanti pilastri nella storia di ogni individuo. Chi si vuole occupare di gestire gli spazi di lavoro assicurando il benessere dei lavoratori, ha bisogno di sviluppare un modo più attuale di contribuire alla loro creazione, che inevitabilmente dovrà riconoscere quello spazio come una combinazione di materiali fisici, persone ed eventi.

Serve innanzitutto la consapevolezza del fatto che un luogo di lavoro ha un senso solo a seconda delle procedure organizzative e del management aziendale che le figure ai vertici impostano. Progettare, decidere, insegnare, formare non sono solo delle semplici attività fatte da professionisti competenti, ma anche e soprattutto delle responsabilità.
Quando ci si rivolge alle persone che formiamo, dobbiamo sforzarci di capire come le nostre indicazioni potranno essere utili a creare o a migliorare, in un certo senso, alcune loro situazioni quotidiane. La professione di formatore o RSPP, ad esempio, permette di avere uno sguardo molto ampio sull’impresa siccome questo ruolo porta a collaborare con i Datori di Lavoro, a discutere con la Dirigenza, a parlare con i lavoratori. Permette anche di vedere e di guardare agli spazi del lavoro con un occhio privilegiato, attento e critico.
Lo sforzo dunque deve essere quello di andare oltre agli argomenti che la normativa ci impone e oltre agli obblighi di legge, e cogliere la responsabilità dei ruoli e i momenti di incontro e formazione come una preziosa opportunità per trasmettere concetti e possibili nuovi modi di approcciare e trattare certi temi.

Un tema che personalmente ritengo sia ancora trascurato riguarda lo “spazio” del lavoro….”

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