Architettura rurale: tipologie d’ intervento ammesse ai contributi

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 238 del 12 ottobre 2005 è pubblicato il Decreto 6 ottobre 2005 del Ministero per i beni e le attività culturali relativo alla “ Individuazione delle diverse tipologie di architettura rurale presenti sul territorio nazionale e definizione dei criteri tecnico scientifici per la realizzazione degli interventi, ai sensi della legge 24 dicembre 2003, n. 378, recante disposizioni per la tutela e la valorizzazione della architettura rurale.

Il Ministro per i beni e le attività culturali, di concerto con il Ministro delle politiche agricole e forestali e il Ministro dell’ ambiente e la tutela del territorio, ha emanato – su proposta delle regioni e delle province autonome e dopo l’ acquisizione dell’ intesa in sede di Conferenza unificata,- il Decreto 6 ottobre 2005 in attuazione della legge 24 dicembre 2003,n. 378 recante “ Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell’ architettura rurale”.
Le tipologie di architettura rurale sono individuabili negli edifici e negli insediamenti, realizzati tra il XIII e il XIX secolo, che siano testimonianze significative, nell’ ambito dell’ articolazione e della stratificazione storica, antropologica ed urbanistica del territorio, della storia delle popolazioni e delle comunità locali, delle rispettive economie agricole tradizionali, dell’evoluzione del paesaggio. Rientrano nelle predette tipologie , costituendone parte integrante, gli spazi e le costruzioni adibiti alla residenza ed alle attività agricole. Vi rientrano altresì le testimonianze materiali che concorrono alla definizione di unità storico-antropologiche riconoscibili, con particolare riferimento al legame tra insediamento e spazio produttivo e, in tale ambito, tra immobili e terreni agricoli.Sono altresì elementi distintivi e costitutivi delle tipologie sopra indicate , in particolare, le recinzioni degli spazii destinati alla residenza e al lavoro, le pavimentazioni degli spazi aperti residenziali o produttivi, la viabilità rurale storica, i sistemi di canalizzazione, irrigazione approvvigionamento idrico, i sistemi di contenimento dei terrazzamenti, i ricoveri anche in strutture vegetali o in grotta, gli elementi e i segni della religiosità locale.
Le tipologie di architettura rurale sopra descritte potranno, quindi, accedere alle risorse del Fondo nazionale per la tutela e la valorizzazione dell’ architettura locale, ovvero saranno ammissibili al contributo previsto dalla legge le unità d’ intervento di ampiezza tale da essere riconoscibili per le caratteristiche storico-antropologiche spaziali e da consentire un uso compatibile con le caratteristiche originarie.Sono considerati prioritari gli interventi preordinati alla ricomposizione del rapporto funzionale tra insediamento e spazio produttivo e, in particolare, tra immobili e terreno agricolo.

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