ARPAT: l’impatto dell’inquinamento atmosferico su alcune patologie

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico propone un nuovo set di indicatori che correla alcuni inquinanti a determinati effetti sulla salute.

L’inquinamento dell’aria è uno dei maggiori determinanti della salute pubblica e il suo più grande effetto è l’aumento della mortalità in età adulta. Come il particolato (PM) e l’ozono (O3) hanno molte altre ricadute sulla salute, vi sono effetti sulla mortalità e morbilità derivanti anche da altri inquinanti quali, ad esempio, il biossido di azoto (NO2) e il biossido di zolfo (SO2).

Le conseguenze di questi effetti sul piano dei costi sociali sono state stimate dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD), nel rapporto “The Cost of Air Pollution”, in circa 1700 miliardi di dollari per il 2010 in un contesto in cui però, secondo gli studiosi, i costi sociali imputabili alla morbilità, cioè la frequenza con cui una malattia si manifesta in una popolazione, erano ancora sottostimati.

A questa carenza informativa tenta di dare risposte il recente report “Social Costs of Morbidity. Impacts of Air Pollution” dove si è cercato di effettuare una miglior stima dei costi sociali della morbilità sia rivedendo le stime recenti che sviluppando un core-set di indicatori sanitari.

Nello studio viene proposto un core set di indicatori che correla inquinanti-effetti sanitari che dovrebbe trovare un’applicazione nei Paesi OECD, più Cina e India, e che è in grado di soddisfare contemporaneamente i requisiti di imparzialità, credibilità e di applicabilità nella realtà quotidiana.

Sono stati così identificati cinque inquinanti che sono stati messi in relazione con altrettanti effetti sulla salute:

– ricoveri ospedalieri per cause respiratorie e cardiovascolari in relazione al PM e all’ozono;
– giorni di attività limitata e relativi giorni di perdita di lavoro in relazione al PM e/o ozono;
– bronchite cronica negli adulti in relazione al PM;
– bronchite acuta nei bambini di età compresa tra 6-18 anni, definita come “la bronchite negli ultimi 12 mesi” provocata da PM10;
– infezioni acute alle vie respiratorie inferiori nei bambini di età <5 anni, derivante da PM10. Anche se i dati empirici sugli effetti sulla salute di questi inquinanti sono limitati, gli studiosi ritengono che siano sufficientemente “robusti” per essere integrati nelle analisi a livello politico. Il documento presenta una lista di valori unitari associati a diversi effetti sulla salute. Questi valori sono il risultato di tre componenti principali: i «costi delle risorse” (es. i costi da trattamento medico e non medico direttamente correlati al problema di salute), i “costi di opportunità” (che includono i costi relativi alla perdita di produttività/o tempo libero dovuta agli effetti dell’inquinamento sulla salute) e i “costi di disutilità’ (che sono legati al dolore, sofferenza, disagio e ansia causati dalla malattia). Un approccio pragmatico al calcolo degli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla morbilità potrebbe essere quello di presumere che questi effetti rappresentino una quota costante dell’impatto sanitario totale.
Tuttavia, data la molteplicità delle reali differenze tra paesi e regioni dal punto di vista della combinazione degli inquinanti, del costo delle cure mediche, della perdita di produttività e del dolore /sofferenza causati dalla malattia, questo approccio dovrebbe essere affiancato da un approccio bottom-up che vi integri i valori unitari per il contesto studiato.

Fonte: ARPAT

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