Audizione del Magistrato Beniamino Deidda alla “Commissione Tofani” del Senato

Il dottor DEIDDA svolge un’ampia relazione, segnalando in primo luogo la frequente omissione della compilazione dei referti medici nei casi di malattie da lavoro, che dà luogo ad una sottostima del fenomeno e ad un numero assai basso di procedimenti giudiziari.

Audizione del Magistrato Dott. Beniamino Deidda alla “Commissione Tofani” del Senato sugli Infortuni sul lavoro e le cosiddette “morti bianche”.

Il presidente TOFANI, dopo un breve indirizzo di saluto, introduce l’audizione in titolo, che verte sul tema delle malattie professionali.

A tale argomento la Commissione ha dedicato tra l’altro uno specifico gruppo di lavoro coordinato dal senatore Roilo, che ha sollecitato l’incontro con il dottor Deidda, avendo questi maturato una specifica esperienza in merito.

Il dottor DEIDDA svolge un’ampia relazione, segnalando in primo luogo la frequente omissione della compilazione dei referti medici nei casi di malattie da lavoro, che dà luogo ad una sottostima del fenomeno e ad un numero assai basso di procedimenti giudiziari.
Ciò è dovuto alle carenze nel numero e nella preparazione dei vari medici (di base, competenti ed ospedalieri), che andrebbero sensibilizzati sia con norme sanzionatorie ad hoc che con una formazione specifica.

Altro aspetto è il ruolo dei servizi di vigilanza e prevenzione delle ASL, la cui attività, a causa della cronica carenza degli organici e di una formazione inadeguata degli operatori (specialmente dei tecnici della prevenzione), risulta spesso insufficiente e troppo disomogenea da una Regione all’altra del Paese, frenando di riflesso anche l’attività giudiziaria.
Occorrerebbe quindi integrare la preparazione degli operatori sanitari con nozioni ed esperienze pratiche sulle procedure giudiziarie.

La stessa attività di repressione della Magistratura, tranne alcune isolate eccezioni, è largamente insufficiente, per la mancanza di figure professionali specializzate sia in sede requirente che giudicante e per le scarse denunce o referti circostanziati.
Così un numero assai basso di procedimenti sono avviati o arrivano alla fase dibattimentale ed un numero ancora più scarso si concludono con condanne effettive. Occorrerebbe quindi un monitoraggio specifico dei singoli procedimenti.
Infine, al verificarsi degli infortuni e delle malattie da lavoro concorre la diffusa violazione delle norme da parte delle aziende, spesso gestite da piccoli o piccolissimi imprenditori scarsamente preparati.

Servirebbe rendere obbligatoria una formazione effettiva e più estesa per coloro che si qualificano come “datori di lavoro” ai sensi delle norme vigenti, prevedendo norme premiali più ampie per le aziende “virtuose” e sanzioni più severe (penali e amministrative) per quelle che trasgrediscono.

Occorrono altresì processi più rapidi ed efficienti per gli infortuni e le malattie professionali, limitando il ricorso ai riti abbreviati.
Si dichiara quindi contrario alla proposta di escludere in tali casi il procedimento penale e di limitare il giudizio alla sola sede civile per il risarcimento, così come ritiene non efficace la proposta di costituire, sul modello della procura nazionale antimafia, una procura nazionale per i reati contro gli infortuni sul lavoro, che derivano necessariamente da situazioni e cause non collegate tra loro.

Sarebbe piuttosto opportuno rafforzare la preparazione e le strutture delle procure, dei tribunali e delle forze di polizia giudiziaria sul territorio.

Intervengono quindi per formulare alcune osservazioni il PRESIDENTE ed il senatore ROILO (PD).

Il PRESIDENTE ringrazia infine il dottor Deidda per il suo prezioso contributo e anche per le concrete proposte presentate e dichiara conclusa l’audizione in titolo.

La seduta termina alle ore 15,35.

(Pa-Ro)

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