Autostrade-Abertis : via alla procedura d’infrazione per l’Italia

Per la Commissione europea gli ostacoli alla fusione fra Autostrade per l’Italia con la spagnola Abertis sono ingiustificati, violando l’articolo 21 del regolamento sulle concentrazioni (entrambe attive nella gestione delle autostrade a pagamento). E così è stato dato il via alla procedura d’infrazione contro l’Italia.

Sulla vicenda della fusione tra l’italiana Autostrade e la spagnola Abertis, sulla quale sono state manifestate sia a livello politico che sindacale italiani varie perplessità, la Commissione europea è pervenuta alla conclusione che l’Italia ha violato l’articolo 21 del regolamento comunitario sulle concentrazioni per avere posto ostacoli ingiustificati alla fusione tra le due società, entrambe attive nella gestione delle autostrade a pagamento. Secondo la Commissione, questa è una fusione di dimensione comunitaria che ricade nella competenza esclusiva della Commissione europea. In particolare la Commissione ha seri dubbi riguardo la compatibilità con l’articolo 21 del parere vincolante espresse dal Ministro delle infrastrutture e dal Ministro dell’economia, il 4 agosto 2006, e della decisione che è stata adottata il 5 agosto scorso dall’entità pubblica responsabile del rilascio delle concessioni autostradali in Italia, ANAS, con la quale è stata rigettata la domanda di Autostrade in merito alla fusione con Abertis. La Commissione è pervenuta ala conclusione preliminare che tali misure non costituiscono misure appropriate per la tutela degli interessi legittimi compatibili con i principi generali e le altre disposizioni di diritto comunitario. Come si ricorderà la Commissione ha approvato la fusione Autostrade/Abertis il 22 settembre 2006.
Il parere dei ministri e la decisione del rigetto dell’ANAS si basano entrambe sulla preoccupazione che l’entità risultante dalla possibile fusione possa non essere in grado di realizzare propriamente gli investimenti richiesti per mantenere e migliorare la rete autostradale e di soddisfare i necessari standard qualitativi e di sicurezza. La Commissione è giunta alla conclusione preliminare che:
-gli elementi giuridici e fattuali su cui si basano tali generici problemi non sono chiaramente identificati;
-l’interesse pubblico che sarebbe leso non è chiaramente specificato;
-tale interesse può essere adeguatamente protetto in base ai termini dell’esistente convenzione di concessione; e
-né le misure né le ragioni che giustificano l’adozione delle stesse sono state comunicate alla Commissione per la relativa analisi ai sensi dell’articolo 21 del regolamento concentrazioni.
E così, sulla base delle osservazioni di cui sopra e alla luce della riforma del sistema delle concessioni autostradali in Italia e della proposta di concentrazione tra Autostrade e Abertis, la Commissione ha indirizzatoli 14 novembre corso alle autorità italiane una lettera di costituzione in mora per la possibile violazione delle disposizioni del trattato riguardanti la libera circolazione dei capitali e la libertà di stabilimento.

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