Azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente marino.

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE L 164/19 del 25-6-2008 è pubblicata la Direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 giugno 2008 che istituisce un quadro per l’azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente marino (direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino).

Le acque marine soggette alla sovranità e alla giurisdizione degli Stati membri dell’Unione europea includono le acque del Mar Mediterraneo, del Mar Baltico, del Mar Nero e dell’Oceano Atlantico nordorientale, comprese le acque intorno alle Azzorre, a Madera e alle Isole Canarie.

Considerando che le pressioni sulle risorse marine naturali e la domanda di servizi ecosistemici marini sono spesso troppo elevate e che la Comunità ha l’esigenza di ridurre il suo impatto sulle acque marine, indipendentemente da dove si manifestano i loro effetti e poiché l’ambiente marino costituisce un patrimonio prezioso che deve essere protetto, salvaguardato e, ove possibile, ripristinato al fine di mantenere la biodiversità e preservare la diversità e la vitalità di mari ed oceani che siano puliti, sani e produttivi, è stata adottata la presente direttiva che, fra l’altro, dovrebbe promuovere l’integrazione delle esigenze ambientali in tutti gli ambiti politici pertinenti e costituire un pilastro ambientale della futura politica marittima dell’Unione europea.

In conformità della decisione n. 1600/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 luglio 2002, che istituisce il sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente, è stata sviluppata una strategia tematica per la protezione e la conservazione dell’ambiente,marino volta a promuovere l’uso sostenibile dei mari e la conservazione degli ecosistemi marini.

La presente direttiv dovrà, fra l’altro, corroborare la posizione forte assunta dalla Comunità nell’ambito della convenzione sulla diversità biologica in ordine alla necessità di arrestare la perdita della diversità biologica, garantire la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità marina e istituire una rete mondiale di zone marine protette entro il 2012. Essa dovrà altresì contribuire al conseguimento degli obiettivi della settima conferenza delle parti della convenzione sulla diversità biologica, che ha adottato un programma di lavoro articolato sulla biodiversità marina e costiera, con una serie di scopi, traguardi e attività volti ad arrestare la perdita della diversità biologica a livello nazionale, regionale e mondiale e ad assicurare che gli ecosistemi marini possano costituire una fonte di beni e servizi, e un programma di lavoro sulle zone protette destinato a istituire e a mantenere entro il 2012 sistemi ecologicamente rappresentativi di zone protette marine.

Un progresso significativo in questa direzione sarà realizzato con l’obbligo per gli Stati membri di designare i siti Natura 2000 in virtù delle direttive Uccelli selvatici e Habitat.
Gli scopi fondamentali della presente direttive sono quelli di istituire un quadro all’interno del quale gli Stati membri adottino le misure necessarie per conseguire o mantenere un buono stato ecologico dell’ambiente marino entro il 2020.

(LG-FF)

Fonte: Eur-Lex

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