Benedetto XVI: superare precariato e disoccupazione, restituire dignità all’uomo

Il Pontefice ai cantieri navali di Ancona e poi incontra i cassintegrati.
La “forza del potere e dell’economia” non sono sufficienti da sole a organizzare le società. “L’uomo cade spesso nell’illusione di poter trasformare le pietre in pane”.

Il Papa: restituire dignità all’uomo, superando precariato e disoccupazione

Il Pontefice ai cantieri navali di Ancona e poi incontra i cassintegrati.
La “forza del potere e dell’economia” non sono sufficienti da sole a organizzare le società: “l’uomo cade spesso nell’illusione di poter trasformare le pietre in pane”
, ma non si possono mettere da parte Dio, i valori, l’etica, confinandoli al privato, e «certe ideologie» che hanno tentato di farlo, cercando solo di assicurare «a tutti sviluppo» e «benessere materiale», hanno fallito, dando agli «uomini pietre al posto di pane».

È il messaggio del Papa nella sua omelia durante la messa della giornata conclusiva del Congresso Eucaristico ad Ancona. Una messa celebrata nell’area dei cantieri navali, davanti a tanti operai di aziende in crisi e allo loro famiglie.

«Una spiritualità eucaristica -ha affermato Benedetto XVI- è via per restituire dignità ai giorni dell’uomo e quindi al suo lavoro, nella ricerca della sua conciliazione con i tempi della festa e della famiglia e nell’impegno a superare l’incertezza del precariato e il problema della disoccupazione».

«Una spiritualità eucaristica – ha aggiunto il Pontefice – ci aiuterà anche ad accostare le diverse forme di fragilità umana consapevoli che esse non offuscano il valore della persona, ma richiedono prossimità, accoglienza e aiuto».

«Dal Pane della vita -ha detto ancora Ratzinger- trarrà vigore una rinnovata capacità educativa, attenta a testimoniare i valori fondamentali dell’esistenza, del sapere, del patrimonio spirituale e culturale; la sua vitalità ci farà abitare la città degli uomini con la disponibilità a spenderci nell’orizzonte del bene comune per la costruzione di una società più equa e fraterna».

(Red)

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