La riforma del Codice. La tappa di oggi rappresenta una svolta storica per la cultura italiana, così il Ministro per i beni e le attività culturali Francesco Rutelli ha commentato il sì definitivo del Consiglio dei Ministri alla riforma del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Si tratta di alcune disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo n.42 del 2004, frutto di un lavoro paziente durato due anni e per le quali il vicepremier e ministro Rutelli ha ringraziato la conferenza Stato-Regioni che ha dato il suo assenso, e il Parlamento che ha riunito le commissioni nella fase preelettorale con un atteggiamento costruttivo anche da parte dellopposizione.
Beni culturali. Il nuovo codice Rutelli, che diventerà legge dopo la firma del capo dello Stato e la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, prevede una serie di novità. Grazie alle nuove regole, per esempio, i beni culturali non saranno più assimilabili a merci e un maggiore coordinamento tra disposizioni comunitarie, accordi internazionali e normativa interna ne assicurerà la tutela per la circolazione internazionale.
La riforma del Codice ha confermato inoltre la disciplina della Convenzione Unesco del 1970 sulla esportazione illecita di beni culturali e sulle azioni per ottenerne la restituzione e ha introdotto nuove norme per la salvaguardia del patrimonio immobiliare pubblico nellipotesi di dismissione o uso per valorizzazione economica.
Paesaggio. Le modifiche alla parte del Codice che riguarda il Paesaggio, muovono invece dalla considerazione, ribadita di recente dalla Corte Costituzionale, che il paesaggio è un valore primario e assoluto che deve essere tutelato dallo Stato in modo prevalente rispetto agli altri interessi pubblici in materia di governo e di valorizzazione del territorio. Partendo da questo presupposto le novità introdotte ne rafforzano la tutela a vari livelli: a cambiare, in primis, è la stessa definizione di paesaggio che è stata adeguata ai principi della Convenzione Europea ratificata nel 2004 e alle finalità di tutela del Codice.
Altre misure riguardano invece la pianificazione territoriale: per i beni paesaggistici vincolati (in Italia il 50%) è prevista la co-pianificazione Stato-Regioni e cresce il ruolo assegnato alle sovrintendenze. Con il nuovo Codice infatti queste ultime dovranno emettere entro 45 giorni un parere vincolante preventivo sulla conformità dellintervento ai piani paesaggistici e ai vincoli. Il termine, portato da 60 a 45 giorni, è stato abbreviato per rendere più semplice e veloce il procedimento amministrativo. Allo scadere, deciderà la regione o il comune delegato ma solo nei casi in cui disponga di adeguati uffici tecnici.
La Commissione-ecomostri. Sul versante della lotta allabusivismo edilizio, il Ministro Rutelli ha annunciato lo stanziamento di 15 milioni di euro da destinare alle spese per la demolizione di edifici non a norma e per listituzione di una Commissione-ecomostri. Si tratterà di una struttura tecnica, istituita presso il Ministero, che, opererà nelle aree a rischio. Tale disposizione, sostenuta con forza anche dal Ministro dellambiente Alfonso Pecoraro Scanio, va letta in maniera congiunta ad alcuni provvedimenti contenuti nella Legge Finanziaria 2008 che destinano 45 milioni di euro, per tre anni, agli interventi di recupero del paesaggio.