L’uso inappropriato degli antibiotici, costituisce un problema di particolare rilievo per la tutela della salute dei cittadini tanto da spingere istituzioni internazionali come l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) a lanciare l’allarme.
In tale ottica è stata presentata , l’11 novembre scorso, la Campagna “Antibiotici sì, m con cautela” , realizzata dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in accordo con il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per informare i cittadini sull importanza di ricorrere agli antibiotici ma solo quando necessario e dietro prescrizione medica.
La Campagna prevede l utilizzo di diversi strumenti di comunicazione, tra cui spazi sulla stampa quotidiana, su periodici e testate web. I messaggi saranno diffusi anche attraverso pubblicità urbana sugli autobus, spot radiofonici e cinematografici, ed il sito web della Campagna.
I cittadini potranno avere risposte a quesiti sull impiego corretto degli antibiotici telefonando al numero verde dell’AIFA: 800.571661.
Secondo il ministero della salute, l’azione di sensibilizzazione è necessaria poiché si è potuto constatare che alcuni importanti germi patogeni hanno ormai sviluppato livelli di antibiotico-resistenza che arrivano anche al 90%, e che alcuni ceppi ( tra cui il Micobatterio della tubercolosi) sono divenuti resistenti a tutti i 100 antibiotici attualmente disponibili.
Le cause di sviluppo dell antibiotico-resistenza sono complesse, ma includono certamente un uso eccessivo e non appropriato di antibiotici.
L Italia, nell ambito dell UE, nel 2007 è stato uno ei paesi con il consumo più levato di farmaci antibiotici, preceduto solo da Francia, Grecia e Cipro.
A livello regionale, e sempre nel 2007, in Italia si sono registrati consumi più bassi al Nord ( comparabili ai paesi scandinavi), e più elevati al Sud ( comparabili a quelli di Francia, Grecia e Cipro). Le regioni dove si consumano antibiotici al di sopra della media nazionale sono state:
Lazio, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Le classi di antibiotici maggiormente consumate in Italia sono: penicilline, macrolidi, chinoloni e cefalosporine.
In particolare, l Italia è il Paese a maggior consumo di penicilline dopo Francia e Cipro, macrolidi dopo Grecia e Slovacchia, chilononi dopo Cipro, cefalosporine dopo Grecia, Cipro,Lussemburgo e Slovacchia.
Quanto al consumo nella popolazione generale, si può stimare che ogni giorno in Italia circa 1 milione e mezzo di persone assuma un antibiotico al di fuori dell ambito ospedaliero
Le cause più frequenti di prescrizione degli antibiotici sono le infezioni: delle vie respiratorie (60°%), del sistema urinario (9%), dell orecchio (6%) e del cavo orale (6%).
In particolare, tra le infezioni delle vie respiratorie, la bronchite rappresenta la causa più frequente di prescrizione, seguita dalla faringite, dalla tonsillite e dall influenza. Ma nella maggior parte di tali situazioni che sono a prevalente etiologia virale non è raccomandato l uso degli antibiotici.
Quanto al consumo ospedaliero, in Italia sono state consumate nel 2007 oltre 32 milioni di dosi di antibiotici, e si può quindi stimare che circa ¾ milioni di pazienti abbiano ricevuto una terapia antibiotica ospedaliera.
Due classi di antibiotici coprono da sole oltre il 50% dell uso ospedaliero di antibiotici: combinazione di penicilline (JO1R) e chinoloni ( JO1MA).
Altre classi maggiormente utilizzate sono: cefalosporine di III generazione, macrolidi, derivati imidazolici e penicilline ad ampio spettro.
(LG-Para)